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ACR Messina: i fatti crudi del fallimento. Si gioca per non sparire. Oggi la conferenza stampa

- 20/09/2025
acr basile
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Stamani, ore 11, Palazzo Zanca. La curatrice fallimentare dell’Acr Messina, avvocato Maria Di Renzo, terrà una conferenza stampa. Non ci saranno annunci di rilancio o progetti a lungo termine. Sul tavolo ci sono i fatti, e sono brutali: la A.C.R. Messina s.r.l. è stata dichiarata in liquidazione giudiziale dal Tribunale lunedì 15 settembre. Tradotto: la società è fallita.

La nota della curatrice non lascia spazio a interpretazioni. Al suo arrivo, la situazione economica “non avrebbe consentito in alcun modo il proseguo dell’attività anche solo per una partita”. Senza il suo intervento, l’unica conseguenza sarebbe stata l’abbandono del campionato. Due partite non disputate e il titolo sportivo sarebbe svanito. Fine della storia.

Questa è la realtà da cui si parte. Tuttavia, la curatrice ha ricevuto “manifestazioni di interesse” da possibili acquirenti. Per verificare se si tratti di proposte concrete o di chiacchiere, serve tempo. Per questo ha ideato una strategia d’emergenza: proseguire il campionato per qualche altra giornata. Un modo per mantenere “vivo” il titolo sportivo, l’unico asset di valore rimasto, e venderlo in sede concorsuale.

Per farlo servivano soldi che non c’erano. In 24 ore, è arrivato un supporto economico sufficiente a coprire, a malapena, le prossime quattro partite. A fornirlo sono stati i due sponsor principali, Barbera 1970 e Acqua Fontalba, la Società Cooperativa Calcio Messina con una donazione frutto di autotassazione, e altre aziende come Grafichepino e Zocco Cars. Anche il Comune, con il sindaco Basile e l’assessore Finocchiaro, ha garantito supporto (come e con cosa non è chiaro).

La mossa ha ottenuto l’autorizzazione del Tribunale il 19 settembre. Si gioca, per ora.

La curatrice ha ringraziato formalmente tutti, compresi i giocatori e lo staff che non hanno abbandonato la nave nonostante la dichiarazione di fallimento. L’ultimo, necessario, passaggio è l’appello alla tifoseria e alla città: riempire lo stadio “Franco Scoglio” a partire da domenica. Un appello che si traduce in una richiesta esplicita: serve l’incasso dei biglietti per sostenere questa operazione di sopravvivenza a tempo determinato.

La conferenza di oggi servirà a mettere in chiaro questi punti. Non c’è un progetto sportivo, ma una procedura concorsuale. Non c’è una società da salvare, perché è già fallita. C’è un titolo sportivo da traghettare verso una nuova proprietà, se mai se ne troverà una credibile. Le prossime quattro partite non sono l’inizio di una rincorsa, ma un conto alla rovescia.

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