117 views 4 min 0 Comment

Rifiuti, paradosso siciliano: TARI più alta d’Italia ma i Comuni snobbano 48 milioni di fondi UE

- 18/09/2025
rifiuti traffico illecit

Bandi quasi deserti per impianti di compostaggio e centri di raccolta, con la Regione che ora valuta l’annullamento. Il Partito Democratico attacca: “Procedure cervellotiche e rischio favoritismi”. I cittadini, intanto, pagano il conto più salato della nazione.

triolo banner
triolo banner

Pagare la Tassa sui Rifiuti (TARI) più salata d’Italia e, allo stesso tempo, rischiare di perdere 48 milioni di euro di fondi europei destinati proprio a migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti. È l’incredibile paradosso che sta vivendo la Sicilia, dove l’inefficienza burocratica e lo scontro politico rischiano di far svanire un’occasione d’oro per modernizzare il sistema, a discapito dei cittadini già vessati da costi esorbitanti.

Un’occasione mancata: i bandi andati deserti

I soldi, provenienti da dotazioni europee, ci sono e sono stati messi a disposizione dalla Regione Siciliana per finanziare due tipologie di interventi cruciali. Tuttavia, l’interesse dei Comuni è stato quasi nullo.

  • Impianti di Compostaggio Locale: Un bando da 15 milioni di euro per realizzare piccoli impianti di quartiere, capaci di trasformare il rifiuto organico in concime. Una soluzione rapida per ridurre il volume dei rifiuti da smaltire in discarica. Scadenza: 15 settembre. Esito: zero domande pervenute.
  • Centri Comunali di Raccolta (CCR): Un secondo bando da 33 milioni di euro per creare le cosiddette “isole ecologiche”, strutture indispensabili per incrementare le percentuali di raccolta differenziata. Scadenza: 15 settembre. Esito: solo 13 domande presentate su centinaia di comuni siciliani.

Di fronte a questo desolante risultato, la Regione sta seriamente valutando di annullare entrambe le procedure. Il rischio concreto è che i 48 milioni, se non spesi, debbano essere restituiti all’Unione Europea, mandando in fumo una possibilità unica di abbattere i costi per i cittadini.

Di chi è la colpa? L’affondo del Partito Democratico

Mentre il dato più recente conferma che i comuni siciliani hanno la TARI media più alta d’Italia, sorge spontanea una domanda: la colpa è della distrazione o incapacità dei sindaci, oppure di un sistema troppo complesso?

Dal Partito Democratico non hanno dubbi e puntano il dito contro il governo regionale. “Serve una programmazione adeguata per mettere i comuni nelle condizioni di realizzare gli impianti”, tuona il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo. “Invece si va avanti con questi bandi cervelloticci che non fanno altro che alimentare il mito dell’incapacità di spesa della Regione Siciliana”.

L’ombra dei favoritismi e la richiesta di chiarezza

barbagallo pd
barbagallo pd

A gettare un’ombra ancora più fosca sulla vicenda è la potenziale gestione del secondo bando, quello per i centri di raccolta. Barbagallo definisce “del tutto singolare” l’ipotesi di un annullamento che non tutelerebbe i 13 comuni che hanno regolarmente presentato domanda. Il sospetto, neanche troppo velato, è che si voglia riaprire i giochi per favorire qualcun altro.

“Si rischia di valutare i progetti ‘ritardatari’, magari riammessi nei termini con una telefonatina del politico di turno“, accusa Barbagallo, parlando della solita “logica di figli e figliastri che ha caratterizzato questi anni a Palazzo d’Orleans”.

Sulla questione è intervenuto anche il deputato regionale Nello Dipasquale, componente della commissione Ambiente, che ha depositato un’interrogazione urgente all’Assemblea Regionale Siciliana per “fare luce sull’intera procedura”.

Mentre la politica si scontra, l’unica certezza rimane per i siciliani: una tassa sui rifiuti da record e un sistema di raccolta e riciclaggio che resta drammaticamente indietro.

triolo new banner