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Ferie d’Agosto e corse soppresse a Messina: la scioccante scoperta di ATM che i Dipendenti Hanno Diritto alle Vacanze

- 18/09/2025
ATM attesa alla fermata
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MESSINA – Clamoroso a Palazzo Zanca e dintorni: anche quest’anno, con un tempismo che ha colto tutti di sorpresa, è arrivata l’estate che ormai è sul finire. E oggi, a settembre, una rivelazione ha scosso i vertici di ATM S.p.A.: i conducenti di autobus, come comuni mortali, hanno la bizzarra pretesa di godere delle ferie. Un diritto, a quanto pare, inalienabile. Chi l’avrebbe mai detto? Di certo non l’azienda, che attribuisce a questo imprevisto “obbligo di far fruire le ferie” la costante e quotidiana soppressione delle corse che sta lasciando a piedi mezza città.

Viene da chiedersi se alla British Airways annullino i voli per Londra perché i piloti hanno prenotato a Sharm el-Sheikh, o se Trenitalia lasci a casa i pendolari perché i macchinisti devono assolutamente raggiungere la sagra del peperone. Nel fantastico mondo del trasporto pubblico messinese, invece, la programmazione del servizio essenziale sembra essere un optional, un concetto astratto superato dalla scioccante realtà delle vacanze estive. Un evento, quest’ultimo, tanto raro e imprevedibile quanto un’eclissi solare totale.

Eppure, i sindacati Orsa, Fit Cisl e Faisa Cisal, evidentemente dotati di poteri divinatori o, più probabilmente, di un calendario, denunciano da tempo una cronica carenza di personale. Dati alla mano, avevano avvertito l’azienda: “Guardate che i conti non tornano, il servizio che promettete alla città è più grande della forza lavoro che avete”. La risposta? Un’elegante scrollata di spalle, condita da un inverno passato a respingere richieste di ferie e a imporre straordinari come se piovesse, con tanto di “ritorsioni trasversali” per chi osava appellarsi ai propri diritti.

Arrivati con l’acqua alla gola alle porte dell’estate, ecco il colpo di genio: una manciata di assunzioni da agenzie interinali, una soluzione “in zona Cesarini” tanto costosa quanto palesemente insufficiente. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, o meglio, sotto le suole delle scarpe di chi aspetta invano alle fermate. La pezza, come si suol dire, si è rivelata peggiore del buco.

Ma il capolavoro di coerenza aziendale arriva ora. Mentre ai giornali si dichiara solennemente che le ferie sono un sacrosanto diritto, negli uffici si continuano a respingere le richieste dei dipendenti per “generiche esigenze di servizio”. Una contraddizione così palese che ha già spinto alcuni lavoratori a rivolgersi a un legale.

A questo punto, la palla passa, o meglio, la patata bollente viene lanciata direttamente nel cortile del Sindaco Federico Basile. Le organizzazioni sindacali lo dicono senza mezzi termini: le soluzioni sono solo due. O si assume personale a tempo indeterminato per coprire un servizio che, nero su bianco, ATM si è impegnata a fornire, oppure si ha il coraggio di ammettere la realtà, ridimensionando il contratto di servizio e chiedendo scusa ai cittadini. Perché pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca, scaricando l’intera responsabilità e i disagi sulle spalle dei lavoratori e degli utenti, non è più tollerabile.

Nel frattempo, cittadini di Messina, se vedete un autobus passare, come per le stelle cadenti…. esprimete un desiderio.

ATM
ATM

NOTA STAMPA INTEGRALE ORSA – FIT CISL – FAISA CISAL

CORSE BUS SOPPRESSE? COLPA DELLE FERIE…

Apprendiamo da servizi stampa che i vertici di ATM S.p.A. attribuiscono la costante soppressione di corse Bus all’obbligo di far fruire le ferie agli Autisti. Di fronte a tali dichiarazioni ogni addetto ai lavori del mondo dei trasporti non può che restare basito. Non si è mai sentito di compagnie aeree che sopprimono voli programmati per far fruire le ferie ai piloti, né di treni soppressi perché i macchinisti hanno il diritto di andare in vacanza. Trattandosi di un servizio essenziale, lautamente retribuito con denaro pubblico, da garantire anche in condizioni estreme; la dirigenza di ATM sa bene che contrattualmente e per Legge la fruizione di ferie e permessi è un diritto inalienabile dei lavoratori, pertanto dovrebbe essere programmata con largo anticipo e affrontata con un congruo serbatoio per le sostituzioni, da quantificare come parte integrante e definitiva dell’esigenza di personale. In tempi non sospetti queste Organizzazioni Sindacali hanno denunciato a gran voce la carenza di personale e rivendicato l’immediata assunzioni di Autisti; dimostrando, dati alla mano, che le corse programmate sono superiori alla forza lavoro disponibile. Come spesso accade, l’azienda ha snobbato le istanze sindacali e nel periodo invernale ha tirato a campare respingendo le richieste di ferie e imponendo agli autisti lo straordinario programmato d’ufficio, accompagnato dalle consuete ritorsioni trasversali nei confronti di quei lavoratori che, in piena coscienza dei propri diritti, rifiutavano di assolvere un obbligo imposto in modo illegittimo. Giunti alle porte dell’estate, l’azienda ha provato a sopperire, in zona Cesarini, alla mancata programmazione del servizio estivo attraverso costose assunzioni di autisti provenienti da agenzie interinali che, viste le corse soppresse durante l’estate, hanno coperto solo parzialmente la carenza di personale che resta cronica e irrisolta. Per quanto riguarda la fruizione delle ferie che l’azienda nelle sue dichiarazioni alla stampa ha definito, giustamente, un diritto dei lavoratori, siamo in grado di dimostrare l’altissima percentuale di richieste ferie respinte d’ufficio per generiche “esigenze di servizio” che hanno attivato, fra l’altro, il ricorso legale di alcuni dipendenti. Preso atto della chiusura al confronto che insiste in azienda, ci rivolgiamo al Sindaco Basile invitandolo a prendere atto che il Contratto di Servizio concordato da ATM con il Comune di Messina è sovradimensionato rispetto alla forza lavoro, pertanto le soluzioni sono due, o si procede immediatamente ad assunzioni definitive oppure si ridimensiona il servizio essenziale chiedendo scusa alla città. La botte piena e la moglie ubriaca sulle spalle dei lavoratori non è ulteriormente tollerabile.

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