
MESSINA – In merito alla notizia sulla presunta premialità ottenuta dal Comune di Messina per la gestione dei fondi comunitari, arriva la nota di Angela Rizzo che smentisce categoricamente la narrazione dell’amministrazione Basile. “Presentare come un ‘premio’ un’operazione contabile del 2021 è l’ennesimo tentativo di ingannare i cittadini con una propaganda lontana dalla realtà dei fatti”.
La questione riguarda una cifra di 5.346.104 euro, oggi presentata come un riconoscimento per la capacità di spesa del Comune. La verità, tuttavia, è un’altra e risale a ben prima dell’attuale sindacatura.
Il 16 giugno 2021, infatti, fu siglato un accordo tecnico tra l’Agenzia per la Coesione Territoriale e l’INPS. L’intesa mirava a risolvere una necessità contabile a livello nazionale: consentire la rendicontazione delle spese sostenute per il “bonus baby sitting” sull’Asse 3 del Programma Operativo Nazionale (PON) Metro.
Il meccanismo era puramente tecnico: i Comuni titolari del programma, tra cui Messina, avrebbero “ceduto” temporaneamente una quota dei propri fondi pari agli importi già erogati dall’INPS sul rispettivo territorio. Questo avrebbe permesso la certificazione della spesa a livello centrale. Successivamente, lo Stato si impegnava a rimborsare la stessa identica cifra ai Comuni attraverso un altro programma, il Piano Operativo Complementare (POC) Metro.
“Si è trattato di una semplice partita di giro finanziaria”, spiega Angela Rizzo. “Il Comune ha di fatto anticipato una somma dal proprio programma per consentire allo Stato di certificare una spesa, per poi vedersela restituire su un altro capitolo. Non vi è stata alcuna premialità, nessun riconoscimento di merito, ma solo l’adesione a una procedura nazionale avviata quasi quattro anni fa”.
L’accusa è netta: “Spacciare oggi quelle risorse, frutto di un accordo del 2021, come un ‘premio’ conquistato da questa amministrazione significa mistificare la realtà e ingannare i cittadini. Una prassi che, purtroppo, è diventata un’abitudine da quando Federico Basile è sindaco. Chiediamo trasparenza e serietà, non favole utili solo a fini propagandistici”.

