
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha messo la parola fine, almeno per questo grado di giudizio, a una lunga battaglia legale, respingendo il ricorso di Caronte & Tourist e confermando la maxi-sanzione da oltre 3,7 milioni di euro inflitta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM).
La compagnia di navigazione era finita nel mirino dell’Antitrust per un presunto abuso di posizione dominante, una violazione della legge sulla concorrenza per aver applicato “prezzi ingiustificatamente gravosi” ai passeggeri che attraversano lo Stretto di Messina con un’auto al seguito.
Un Mercato “Congestionato e non Libero”
Nella sua sentenza, il TAR del Lazio ha fatto proprie le conclusioni dell’AGCM, dipingendo un quadro molto chiaro della situazione degli approdi tra Calabria e Sicilia. I giudici amministrativi hanno sottolineato un punto cruciale: sebbene il mercato dei traghetti sullo Stretto non sia “chiuso in senso assoluto”, di fatto non è “liberamente accessibile”.Questa condizione, spiega il tribunale, è dovuta a una combinazione di fattori: l’altissima domanda di trasporto per passeggeri e merci, la necessità di una frequenza elevata dei collegamenti e, soprattutto, le condizioni strutturali degli scali. Questa situazione di “congestionamento” crea barriere di fatto all’ingresso di nuovi operatori, consolidando così la posizione dominante della compagnia attualmente operativa.Di conseguenza, la tariffa applicata per il traghettamento è stata ritenuta sproporzionata e frutto di uno sfruttamento di tale posizione di vantaggio, legittimando in pieno la sanzione milionaria dell’Antitrust. La sentenza del TAR rappresenta una decisione significativa per la regolamentazione della concorrenza in un punto nevralgico per i trasporti nazionali.
