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Palermo, Cateno De Luca non più opposizione: porta all’ARS “15 slip” e una tagliola per zittire aula

- 06/08/2025
Cateno De Luca tagliola
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PALERMO – Sipario su un’altra, amarissima, pagina della politica siciliana. Nell’aula dell’Assemblea Regionale Siciliana, tempio (o forse teatrino) della democrazia nostrana, è andato in scena l’ultimo atto di una trasformazione che ha del prodigioso. Il Presidente della Regione, Renato Schifani, stanco dei millecinquecento emendamenti e degli interventi fiume sulla legge di bilancio, ha invocato la “tagliola”. Un colpo di ghigliottina parlamentare per zittire tutti e tirare dritto. Una misura mai approvata all’ARS. Almeno fino ad oggi.

Chi è accorso in suo aiuto, vestendo i panni del più solerte e fedele servitore? Non un alleato di maggioranza, ma il Masaniello de noantri, l’uomo che aveva riempito le piazze di insulti contro Schifani: Cateno De Luca.

L’opposizione, quella vera o presunta tale, avrebbe potuto, con un semplice voto compatto, rispedire al mittente la richiesta. Sarebbe bastato un “no” corale di PD, M5S e, appunto, Sud chiama Nord. E invece no. Mentre Partito Democratico e Movimento 5 Stelle si sono trovati a urlare nel deserto, il deputato-sindaco di Taormina, l’uomo dei comizi infuocati, ha compiuto la sua più spettacolare piroetta. Con un voto che sa di tradimento politico e di resa incondizionata, De Luca e il suo gruppo hanno votato a favore della tagliola, diventando di fatto la stampella più efficace di quel governo che, a parole, avrebbero dovuto combattere.

A rendere ancora più surreale il quadro è arrivata la reazione indignata di Ismaele La Vardera (Contro Corrente), che per protesta si è imbavagliato in aula. “GRAVISSIMO, TUTTI DEVONO SAPERE”, ha tuonato in un post. “Re Schifani urlava nei corridoi contro il segretario generale, scene incredibili”. La Vardera ha definito la tagliola “una decisione ai limiti del fascismo”, sottolineando come non fosse mai successo nella storia del Parlamento. Bloccato dal regolamento, non ha potuto votare non essendo capogruppo, ma ha lanciato il suo appello: “I siciliani tutti devono sapere, si è superato ogni limite!!!!”.

E mentre La Vardera si imbavagliava, Cateno De Luca, metaforicamente e politicamente, si sfilava i pantaloni. Viene da sorridere, un sorriso amaro, a ripensare a quella campagna elettorale, alle accuse feroci, alle promesse di rivoluzione contro il “sistema Schifani”. Tutto spazzato via da un voto d’aula. Qualcuno, con pungente ironia, aveva già predetto tutto: a quanto pare, nella famosa valigia per Palermo, oltre ai 15 slip, De Luca si era portato dietro anche una docilissima tagliola, pronta per essere offerta al Presidente al momento del bisogno.

E così, mentre il dibattito democratico viene decapitato tra le urla di un “Re Schifani” e le proteste silenziate, l’aspirante “sindaco d’Italia” o “imperatore delle due Sicilie” si consacra come il più inaspettato e utile alleato di governo. Un capolavoro di coerenza politica, non c’è che dire. La campagna elettorale è finita. Lo spettacolo, purtroppo, continua.

La Vardera
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La “tagliola” (conosciuta anche come “ghigliottina parlamentare”) è uno strumento procedurale drastico che serve a bloccare immediatamente il dibattito su una legge e passare direttamente alle votazioni.

Ecco come funziona e perché è così controversa:

1. A Cosa Serve?

Il suo scopo principale è superare l’ostruzionismo parlamentare. Quando l’opposizione vuole rallentare o bloccare l’approvazione di una legge (come la legge di bilancio), può presentare centinaia o migliaia di emendamenti (modifiche) e fare interventi molto lunghi (“interventi fiume”) su ciascuno di essi. Questo può paralizzare i lavori d’aula per giorni o settimane. Per rompere questo stallo, il governo o il Presidente dell’Assemblea possono chiedere di applicare la “tagliola”.

2. Cosa Succede Quando Viene Applicata?

Una volta che la richiesta di “tagliola” viene approvata con un voto dall’aula:

  • Si ferma la discussione generale.
  • Non si possono più presentare o discutere gli emendamenti.
  • I deputati non possono più prendere la parola sull’argomento.

L’Assemblea procede quasi subito al voto finale sul testo di legge, saltando tutta la fase di dibattito e analisi.

Perché è Considerata una Misura Estrema e Antidemocratica?

La “tagliola” è estremamente criticata perché, di fatto, silenzia la minoranza parlamentare. Il dibattito è il cuore della democrazia: l’opposizione ha il diritto e il dovere di esaminare, criticare e proporre modifiche alle leggi. Applicare la tagliola è visto come un atto di forza della maggioranza per imporre la propria volontà, comprimendo il dibattito democratico. Per questo motivo viene spesso definita una misura “ai limiti del fascismo” o comunque un grave strappo alle normali dinamiche parlamentari.