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Taormina, affondo del PRI: “Sette società partecipate svuotano il Comune. Costi, sprechi e illegittimità”

- 01/08/2025
de luca trio taormina
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TAORMINA – La sezione di Taormina del Partito Repubblicano Italiano (PRI) accende i riflettori sulla “galassia” delle società partecipate del Comune. Con un documento dettagliato, i Repubblicani denunciano quella che definiscono “un’anomalia amministrativa”: ben sette enti partecipati che, a loro dire, stanno progressivamente “spogliando il Comune di funzioni e significato“, con un conseguente aumento di costi, inefficienze e rischi per la collettività.

Nel mirino del PRI finisce innanzitutto il numero stesso delle società: sette per una comunità di appena 10.500 abitanti.Nessuna legge fissa una percentuale numerica, ma il buon senso dovrebbe bastare per evitare moltiplicazioni sterili di poltrone e uffici“, si legge nella nota. Secondo l’analisi, questa frammentazione non porta alcun beneficio, ma duplica costi di governance e controllo, svuotando di potere l’organo sovrano del Consiglio Comunale.

LE CRITICHE: DA CONSORZI “FITTIZI” A ENTI “INUTILI”

Il documento entra poi nel dettaglio, analizzando le singole criticità. Le due entità a carattere sovracomunale, l’unione comunale e l’“Ente Rete Fognante”, vengono definite collaborazioni “fittizie”. I Repubblicani sostengono che non sia avvenuto alcun reale trasferimento di ruoli, personale o bilanci, e che manchi una vera condivisione dei servizi strategici a rete come acqua, rifiuti e trasporti.

Particolarmente dura la critica all’Unione dei Comuni per il turismo, bollata come un “carrozzone che costa senza produrre risultati”, priva di competenze e risorse trasferite. Il PRI ricorda inoltre che il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) prevede questa forma associativa solo per funzioni obbligatorie, come la polizia locale o i servizi sociali, e non per il marketing territoriale.

Ancora più grave, secondo il comunicato, è la situazione dell’“Ente Rete Fognante”, che opererebbe in uno “stato di illegittimità”. L’ente si occupa solo della depurazione e non dell’intero ciclo idrico integrato, e non si è mai trasformato in consorzio idrico entro il termine di legge fissato al 2012.

Infine, le quattro partecipate prettamente comunali vengono accusate di copiare servizi già esistenti all’interno della macchina comunale (manutenzione, cultura, sociale), senza produrre risparmi ma, al contrario, aumentando i costi strutturali e burocratici a carico dei cittadini.

LE RICHIESTE: PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE E INTERVENTO DELLA CORTE DEI CONTI

Di fronte a questo scenario, che secondo il PRI genera opacità gestionale e una perdita di efficienza nei servizi essenziali, il Partito Repubblicano avanza richieste precise e perentorie:

  1. Convocazione urgente di una Commissione Consiliare straordinaria sul tema.
  2. Avvio di un Piano di razionalizzazione delle partecipate, come previsto dal Testo Unico in materia (D.Lgs. 175/2016).
  3. Accorpamento o soppressione delle società ritenute “inutili”.
  4. Richiesta di un controllo e parere preventivo della Corte dei Conti e, se necessario, un intervento della Regione Sicilia.

L’appello finale è una chiamata alla mobilitazione della comunità per “una battaglia di buon senso e legalità“. “Taormina – conclude la nota – merita un’Amministrazione snella, trasparente ed efficiente, capace di garantire servizi di qualità restituendo al Comune il suo ruolo centrale“.

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1 Comment
    natonio decola

    E a capo di queste partecipate definite in passato bancomat con quale corrente politica sono affiliate? Questo sistema dovrebbe fare riflettere…..

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