
Lo storico messinese, l’architetto Nino Principato scrive al Soprintendente Beni Culturali di Messina Spanò ed al vice sindaco Salvatore Mondello:
“A parte il fatto che bisogna dimostrare con tanto di foto prima dell’inizio dei lavori l’affermazione che i materiali di cui erano composte le due rampe della Passeggiata a Mare fossero degli anni 80/90, quello che è stato irrimediabilmente stravolto con i due enormi e osceni scivoli in cemento, anche se poi sarà rivestito, è l’assetto urbanistico e compositivo di tutta la Passeggiata a Mare della quale le due rampe erano parte integrante, che è stato appunto pesantemente e in maniera irreversibile alterato. Era la configurazione dell’insieme che andava tutelata e preservata, non i singoli materiali, e si poteva farlo benissimo con scivoli amovibili a norma larghi 95 centimetri per i disabili e 1,50 per la pista ciclabile, agli angoli, come prescrive la legge.
Tanto vi dovevo,
Nino Principato“











