

MESSINA – Dopo oltre quindici anni di chiusura e un percorso travagliato, la Casa dello Studente “Matteo Bottari” di via Cesare Battisti a Messina si avvia finalmente verso la riqualificazione. Un decreto dell’Assessorato Regionale dell’Istruzione (n. 114 del 2 maggio 2025, emesso dall’Ufficio speciale per l’edilizia scolastica e universitaria) ha ufficializzato lo stanziamento di 11,3 milioni di euro destinati all’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ERSU) di Messina. L’obiettivo è completare i lavori e riaprire la struttura entro il 2028.
Questo finanziamento rappresenta una tappa cruciale per un edificio la cui storia recente è stata segnata da promesse mancate e rinvii. Chiusa inizialmente nel 2007 per imponenti lavori di ristrutturazione, completati nel 2009, la Casa dello Studente non è mai stata riaperta. Una successiva circolare regionale, emanata dopo il terremoto de L’Aquila, impose verifiche sismiche che ne decretarono l’inadeguatezza rispetto alle normative sopravvenute, lasciando la struttura in uno stato di abbandono tale da essere definita “Casa della vergogna” durante un sopralluogo del sindaco De Luca nell’ottobre 2021.
I fondi, provenienti dal Programma Regionale Sicilia del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (PR Sicilia FESR 2021-2027), sono specificamente destinati ai “lavori di completamento, rifunzionalizzazione ed efficientamento energetico“. Il progetto esecutivo, una revisione di un piano del 2022, prevede un complesso organico di interventi di natura edile e impiantistica, oltre alla riconfigurazione funzionale degli spazi interni ed esterni, con l’obiettivo di creare circa 220 posti letto, insieme a servizi moderni come biblioteche, sale computer e una palestra.
Questa somma si inserisce in un più ampio stanziamento di cui beneficerà l’ERSU di Messina, per un totale di oltre 17 milioni di euro, che include anche fondi per una nuova residenza universitaria nell’edificio a torre della stazione ferroviaria. Già a fine 2024, si attendeva un decreto di finanziamento complessivo per le residenze universitarie, segnalando un impegno regionale più vasto per incrementare i posti alloggio per gli studenti e contrastare il caro-affitti.
L’iter per la riapertura richiederà comunque tempo: si stimano poco meno di tre anni per l’espletamento della gara d’appalto e la realizzazione dei lavori. Nonostante la soddisfazione per lo sblocco dei fondi, le associazioni studentesche, come l’Unione Degli Universitari (UDU), in passato hanno espresso frustrazione per i lunghi tempi, sottolineando l’urgenza di risposte concrete per il diritto allo studio. La riapertura nel 2028, sebbene rappresenti una prospettiva concreta, è vista da alcuni come una vittoria tardiva dopo anni di disagi per gli studenti fuorisede.
La rifunzionalizzazione della “Matteo Bottari” è considerata strategica per l’offerta di servizi agli universitari messinesi e per ridare vita a un importante presidio nel tessuto urbano della città.
