

E’ la solita storia. Non basta certo un’ordinanza per disciplinare la movida estiva da sempre connotata da abusi, orari non rispettati, locali pieni ben più del consentito, irregolarità e disturbi alla quiete pubblica. E anche quest’anno non sembra affatto si proceda verso una virtuosa eccezione. L’assessore alle attività produttive del Comune di Messina, così, dopo i primi robusti segnali che l’andazzo è sempre lo stesso chiede aiuto agli stessi esercenti affinché gli “stiano vicino”. E’ un risveglio quello di Finocchiaro che esplicita in modo amaro sulla sua pagina social dove l’assessore del Comune di Messina scrive “Cominciano le segnalazioni su alcuni lidi della zona nord che non si attengono all’ordinanza vigente e alle leggi in materia di quiete pubblica. Il pomeriggio si può fare musica di sottofondo con il solo impianto base. Tutto il resto è vietato. Ricordo inoltre ai titolari che va rispettata pure la capienza massima di presenze per il rispetto delle leggi e soprattutto della sicurezza”.
Insomma Finocchiaro riassume l’ordinanza forse pensando che senza controlli diretti e sistematici si possa contare solo sulla “buona volontà”. Ricordiamo che fino al 2022 i controlli erano serrati e ripetitivi consentendo così il rispetto di ordinanze che senza una verifica programmata rimangono lettera morta.
La consigliera comunale Emilia Rotondo presidente della Terza Commissione del Comune di Messina in una recente seduta aveva detto: “Sarà fondamentale coordinare gli sforzi con la Polizia Municipale e le altre forze dell’ordine, prevedendo anche servizi di pattugliamento per garantire l’incolumità dei frequentatori dei locali nelle ore serali e notturne e il rispetto delle normative che tutelano esercenti, clienti e privati cittadini”.
