
In allegato la nota sindacale che evidenzia quanto esposto dal Consigliere Russo e che fa nascere la sua richiesta di informazioni alla Presidente di ATM Carla Grillo

“Recenti eventi si pongono in netto contrasto con la trasparenza e l’apertura al dialogo che l’azienda dichiara nelle sue note quando in indirizzo sono comprese le Sedi Istituzionali che leggono la presente per conoscenza.“. Lo scrivono i sindacati Fit Cisl, Faisa Cisal e Orsa Trasporti in una nota indirizzata alla presidente di ATM Grillo e per conoscenza inviata al Sindaco di Messina Federico Basile ed ai consiglieri comunali messinesi.
La questione sollevata dai sindacati è quella determinata dall’ordine di servizio numero 51 del 9 maggio scorso con il quale la dirigenza di ATM “ha disposto d’imperio l’inserimento nel settore rimessa di tre agenti, senza tenere conto
del requisito di anzianità e attivando, per qualcuno dei prescelti, un temporaneo e anomalo salto di parametro da 140 a 193, con conseguente aumento salariale che, fra l’altro, sarebbe stato meno oneroso per l’azienda se la scelta fosse ricaduta su un agente più anziano con parametro immediatamente inferiore al 193. Detta iniziativa, posta in essere in totale assenza di trasparenza, oltraggia la platea dei lavoratori in possesso del requisito di anzianità di servizio, costretti, in età avanzata, a permanere alla guida dei Bus mentre altri colleghi più giovani e con parametri inferiori vengono destinati alla rimessa attraverso un sistema di selezione(?) blindato che ha consentito
all’azienda di individuare tali figure senza rendere noti i loro requisiti professionali/preferenziali. Le discutibili dinamiche in uso in ATM S.p.A. si distanziano dalla trasparenza e dai principi di pari opportunità che valgono in tutte le aziende di Trasporto Pubblico Locale”.

Ma i sindacati specificano ancora meglio la loro ipotesi: “Alla luce dei fatti ci sia consentito il legittimo sospetto di veloci carriere precostruite con secondi fini
che prescindono, in modo fazioso, dalle conoscenze professionali e dai requisiti dei beneficiari. L’ordine di servizio in parola innesca altresì una confusione sulla gerarchia dei ruoli. Allo stato dell’arte ben 4 agenti operano in rimessa, parimenti inquadrati al par.193, e non si capisce chi sarà a coordinare il servizio e/o chi dovrà eseguire le disposizioni del coordinatore”.
Da questa nota scaturisce la richiesta informazioni inviata dal consigliere comunale Alessandro Russo PD alla presidente di Atm Carla Grillo.
“Perviene allo scrivente consigliere – scrive Russo – una nota a firma di alcune sigle sindacali, protocollata con numero 116/A dell’11.05.2025 che evidenzia, tra gli altri, all’attenzione del Consiglio comunale alcune circostanze che si ritengono di sensibile rilievo. Andando in dettaglio, riferendosi alla seduta del Consiglio di Amministrazione di ATM S.p.A. che si è tenuto in data 24.02.2025, l’Azienda ha proceduto alla individuazione del Responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) ai sensi del D. Lgs. 81/2008 in capo a un impiegato dell’Azienda, così come previsto dalla vigente normativa. A seguito di tale nomina, inoltre, l’Azienda si è determinata nella assegnazione al nominato dipendente di un ‘riconoscimento economico per l’incarico in questione‘ pari a euro 10.000 (diecimila) lordi.
Rispetto a questo ultimo riconoscimento economico, che appare evidentemente molto consistente, è interesse dello scrivente consigliere se debba essere riconosciuto da un punto di vista contrattuale. Dalla osservazione della prassi in atto presso altre Aziende di settore, infatti, l’assegnazione di tale “riconoscimento economico” non è fenomeno così diffuso. In ATM S.p.A. si è proceduto assegnarlo e a tal proposito si chiede di conoscere i criteri oggettivi e riscontrabili in base ai quali tale riconoscimento è stato effettuato.
Come in passato è stato dal sottoscritto rilevato e a Voi comunicato, segnatamente per quanto concerne i premi di performance individuale di alcuni dipendenti, l’assegnazione di queste cifre dovrebbe sottostare a precise e trasparenti linee guida di oggettività riscontrabile e rendicontabile. Ossia, non è opportuno che siano assegnate all’atto della prima nomina effettuata, senza eventualmente valutare l’effettiva performance individuale rispetto a obiettivi che devono essere concretamente individuati all’atto della nomina e il cui raggiungimento, a fine del periodo di assegnazione, dovrebbe portare — appunto — all’eventuale riconoscimento economico.
Questa nomina, pertanto, nell’assegnazione di un riconoscimento al momento in cui viene effettuata, dovrebbe rispondere a criteri oggettivi e riscontrabili, laddove l’Azienda lo ritenesse un ‘premio di performance individuale‘.
In secondo luogo, si mette in evidenza nella citata nota che con Ordine di Servizio nr. 51 del 09.05.2025, ATM S.p.A. ha proceduto a impiegare per due mesi tre dipendenti aziendali presso l’Unità Organizzativa “Rimessa” della Direzione Tecnica ed Esercizio con contestuale assegnazione temporanea delle mansioni superiori di Addetto all’esercizio con parametro retributivo 193 dal 12.05.2025 all’11.07.2025.
Per due mesi, pertanto, nel servizio di Rimessa verranno impiegati tre dipendenti a cui verrà riconosciuto un parametro che si presume superiore a quello di partenza, con analogo riconoscimento economico aggiuntivo.
Rispetto a queste tre figure temporaneamente individuate, è interesse dello scrivente
consigliere conoscere:
In base a quali oggettivi criteri sia stata nel frattempo operata la decisione di assegnazione di tali mansioni temporanee superiori.
da quale parametro provengono i tre dipendenti scelti
quanti salti di parametro, laddove sia così, sarebbero stati riconosciuti ai tre dipendenti rispetto a quelli di partenza.
Se sia stata fatto un interpello / selezione aziendale che avesse messo a concorrenza i tre posti in questione, effettivamente selezionando in modo accessibile a chiunque ne avesse titolo queste figure.
Le richieste di informazioni oggetto della presente sono particolarmente delicate perché avendo degli effetti economici evidenti necessitano di adeguate e comprovate motivazioni di fondo, al fine di assicurare — anche nei confronti della platea degli operatori e dei dipendenti — la trasparenza dell’azione amministrativa: un obiettivo, questo, che sono certo è condiviso dalla S.S. e dagli organi di vertice aziendale“. Così conclude Alessandro Russo.
LA NOTA COMPLETA DEI SINDACATI

Oggetto: Ordini di Servizio n° 51 del 09/05/2025 e n° 49 del 06/05/2025. Delibera del C.d.A. n° 2 del 24/02/2025
Recenti eventi si pongono in netto contrasto con la trasparenza e l’apertura al dialogo che l’azienda dichiara nelle sue note quando in indirizzo sono comprese le Sedi Istituzionali che leggono la presente per conoscenza.
In tema di “riorganizzazione del settore rimessa attraverso l’inserimento di tre figure professionali” che ATM S.p.A. ha concordato unicamente con Filt CGIL, UIL Trasporti e UGL in data 23/04/2025, senza tenere conto della richiesta di rinvio dell’incontro avanzata dalla FAISA CISAL, le scriventi OO.SS., venute a conoscenza del relativo verbale, con nota del 28/04/2025, prot. 111/A, ebbero a chiedere:
- di essere ufficialmente informate sul sistema di selezione che l’azienda intende porre in essere per individuare tali figure,
- se l’impiego nel settore rimessa comprende, per i soggetti selezionati, anche un funzionamento a parametro superiore e conseguente aumento salariale,
- di disporre una selezione a pubblica evidenza con la valorizzazione del requisito di anzianità di servizio, anche per allineare ATM S.p.A ai principi, non scritti ma vigenti in molte aziende, che individuano l’utilizzo in rimessa come riconoscimento all’anzianità di guida.
Snobbando, le istanze avanzate dalle scriventi OO.SS., ATM S.p.A., con ordine di servizio n° 51 del 09/05/2025, ha disposto d’imperio l’inserimento nel settore rimessa di tre agenti, senza tenere conto del requisito di anzianità e attivando, per qualcuno dei prescelti, un temporaneo e anomalo salto di parametro da 140 a 193, con conseguente aumento salariale che, fra l’altro, sarebbe stato meno oneroso per l’azienda se la scelta fosse ricaduta su un agente più anziano con parametro
immediatamente inferiore al 193. Detta iniziativa, posta in essere in totale assenza di trasparenza, oltraggia la platea dei lavoratori in possesso del requisito di anzianità di servizio, costretti, in età avanzata, a permanere alla guida dei Bus mentre altri colleghi più giovani e con parametri inferiori vengono destinati alla rimessa attraverso un sistema di selezione(?) blindato che ha consentito all’azienda di individuare tali figure senza rendere noti i loro requisiti professionali/preferenziali.
Le discutibili dinamiche in uso in ATM S.p.A. si distanziano dalla trasparenza e dai principi di pari opportunità che valgono in tutte le aziende di Trasporto Pubblico Locale. E’ noto a tutti che, seppure il CCNL di riferimento non dispone regole specifiche, la scelta degli agenti da destinare ai servizi di rimessa si effettua, nelle aziende che rendono prioritari i principi di equità, attraverso pubbliche selezioni interne che fra i requisiti richiesti rendono primario quello dell’anzianità di servizio perché l’esperienza accumulata può essere un fattore importante per la valutazione del candidato, ma anche in ossequio alle regole generali sul requisito di anzianità descritte nell’art. 19 e similari del R.D. 148/31. Dispiace inoltre prendere atto che, come preventivamente paventato nella nostra nota prot. 111/A, alcuni degli agenti avviati a detta mansione superiore corrispondono a quelli che la vox populi annunciava a gran voce molto tempo prima della scelta effettuata a insindacabile giudizio dell’Azienda.
Alla luce dei fatti ci sia consentito il legittimo sospetto di veloci carriere precostruite con secondi fini che prescindono, in modo fazioso, dalle conoscenze professionali e dai requisiti dei beneficiari. L’ordine di servizio in parola innesca altresì una confusione sulla gerarchia dei ruoli. Allo stato dell’arte ben 4 agenti operano in rimessa, parimenti inquadrati al par.193, e non si capisce chi sarà a coordinare il servizio e/o chi dovrà eseguire le disposizioni del coordinatore.
Siffatto sistema dei temporanei funzionamenti a mansioni superiori, disposti dall’azienda in attesa delle annunciate manifestazioni di interesse per i definitivi avanzamenti parametrali, assume i connotati di tecnica strumentale finalizzata ad aggirare la normativa contrattuale.
Si verifica infatti che gli agenti chiamati a svolgere temporanee mansioni superiori, poi risultano, per coincidenza (?), anche vincitori della selezione definitiva.
L’evento si sta verificando, ad esempio, nell’Area Mobilità dove, con ordine di servizio n° 49 del 06/05/2025, l’azienda ha prorogato, come puntualmente accade, l’assegnazione temporanea a mansione superiore (par. 170) conferita a suo tempo a due agenti, ancora una volta individuati attraverso scelta aziendale e in assenza di trasparente selezione. Invitiamo le SS.LL. in indirizzo a tenere a mente la presente missiva a futura memoria, quando saranno resi noti i nomi degli agenti che vinceranno la selezione per l’acquisizione definitiva del parametro 170 che, con ogni
probabilità statistica, saranno gli stessi che attualmente ricoprono temporanee mansioni superiori…
Fatta salva, fino a prova contraria, la buona fede della direzione aziendale, non vi è dubbio che il sistema testé descritto attiva un acceso malumore fra la platea dei lavoratori che si sentono discriminati in presenza di carriere ampiamente annunciate e raggiunte per meriti e requisiti che non è dato conoscere.
Col fine di tacitare malumori e voci da piazzale, da cui queste OO.SS., fino a prova contraria, continueranno responsabilmente a dissociarsi; avanziamo richiesta di annullamento di tutti i funzionamenti a parametro superiore che dovranno essere successivamente individuati attraverso l’esibizione di valida documentazione pubblicamente esibita dai candidati aventi requisiti.
I 10 mila euro annui
Si segnala altresì l’ennesimo, evitabile, impiego di denaro pubblico che ATM S.p.A. ha disposto con delibera del Consiglio di Amministrazione n° 2 del 24/02/2025, ove si assegna un ulteriore riconoscimento economico di 10.000 euro annui al Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione.
Ancora una volta il management aziendale distribuisce soldi pubblici a determinati dipendenti per libera deduzione e in totale assenza di obblighi contrattuali.
Infine, siamo a chiedere delucidazioni sul motivo per cui gli ordini di servizio in oggetto, di diretta competenza del Direttore Generale, come previsto nell’art 21 dello Statuto ATM S.p.A., risultano sottoscritti dall’Avv. Carla Grillo nella qualità di Presidente del C.d.A. e non nella competente funzione di Direttore Generale“.
Nota firmata da D. Pellegrino per la FIT CISL, N. Morabito per la FAISA CISAL e F. Perre per ORSA TRASPORTI.