“Alcuni utenti – scrisse nel 2022 Ossigeno – intervennero in difesa di Debora Borgese, uno ad esempio scrisse: ‘Solo ora mi sono accorto del tuo attacco volgare a Debora, potevi evitarti un attacco così‘”.
Della vicenda degli insulti sessisti dall’oggi ex senatore Michele Giarrusso alla giornalista RAI Debora Borgese se ne occupò anche OSSIGENO per l’informazione, l’osservatorio che si occupa della libertà dei media.
L’ex senatore Giarrusso, ex Movimento 5 stelle, nel 2017 aveva denigrato la giornalista scrivendo sui social: “Pensate che una nota lingua velenosa catanese malgrado il cognome pseudo rivoluzionario, mi dicono sia la discendente di Madame De Pompadour”. Giarrusso fu espulso dal Movimento 5 stelle per non aver restituito la parte degli stipendi promessa, secondo la regola imposta a tutti i parlamentari.
“Alcuni utenti – scrisse nel 2022 Ossigeno – intervennero in difesa della giornalista, uno ad esempio scrisse: ‘Solo ora mi sono accorto del tuo attacco volgare a Debora, potevi evitarti un attacco così‘. Ma le allusioni contro Debora Borgese continuarono in un altro commento del senatore Mario Giarrusso: ‘Una finta seguace di Robespierre e vera stipendiata da Fratelli d’Italia. Al solo nominarla accadono disgrazie come può ben testimoniare un mio amico che gli va dietro a cui capita davvero di tutto’. Il senatore pubblicò anche una vignetta raffigurante una caricatura di Debora Borgese, nella quale la giornalista diceva: ‘Sento la voce di Giarrusso ovunque’. A Ossigeno Debora Borgese racconta: ‘Questo attacco è squallido, degradante, una vera forma di violenza ai danni di una donna giornalista. A seguito di questi post, pubblicati nel 2017, ho deciso di denunciare per diffamazione il senatore, che è stato rinviato a giudizio. Il Senato ha votato l’insindacabilità nonostante le posizioni contrarie di personalità come il suo ex presidente Pietro Grasso. Io comunque non smetto di combattere contro queste cose, perché gli insulti colpiscono anche le mie colleghe‘.”
Debora Borgese purtroppo morì combattendo contro una grave malattia, poco prima di avere giustizia a marzo di quest’anno, pochi mesi prima di compiere 43 anni. Oggi, a 8 mesi dalla sua scomparsa, e grazie alla perseveranza della madre e del padre di Debora, è stata letta la sentenza di colpevolezza dell’ex senatore Giarrusso nel procedimento seguito, per conto della famiglia, dall’avvocato Eleonora Condorelli.
“Colpevole”, il risultato di un lungo procedimento che era stato bloccato dall’invocazione da parte di Giarrusso della carta dell’immunità parlamentare. Iniziativa poi rimossa ed annullata dalla Corte Costituzionale e che ha consentito oggi di andare a sentenza. Le motivazioni della sentenza verranno depositate entro 90 giorni dal giudice Stefania Cacciola e si scoprirà se l’ex senatore Giarrusso ricorrerà in appello, quell’ex senatore ricordato per il gesto delle manette sventolate in aula contro i colleghi senatori del PD che contestavano il M5S che aveva votato a favore dell’immunità parlamentare per Salvini.