5

Novembre

VIDEO – Ex Istituto Marconi, quando sarebbe dovuto diventare la seconda sede del Tribunale di Messina. Una storia che potrebbe essere ancora non risolta…

Share

0

Comment
488 views
2 min

L’istituto “Guglielmo Marconi era un centro non solo di eccellenza scolastica ma anche una presenza importante nel rione di Giostra. Oggi la struttura è chiusa, abbandonata e degradata. Eppure su quella struttura ci fu un momento in cui si avvalorò la possibilità che divenisse la seconda sede del Tribunale di Messina. Ce lo raccontò Antonio Andò nel maggio del 2015 in un’intervista. Andò, avvocato amministrativista ed ex sindaco di Messina, riferì in quella puntata di vocedipopolo reportage quel che avvenne e a cui assistette in qualità di legale della Curia Arcivescovile, proprietaria dell’Istituto Marconi.

L’istituto chiuse perché faceva parte della triade degli immobili che parteciparono alla gara per la realizzazione del secondo palazzo di Giustizia a Messina. Una vicenda che potrebbe anche non essere completamente chiusa. Anzi potrebbe anche pendere ancora come una spada di Damocle sul Comune di Messina. L’allora amministrazione Buzzanca affidò l’appalto ad una delle tre ditte, la GMC, che però sussisteva in zona industriale e non adeguata alla realizzazione del palazzo di giustizia bis. Allora scattò il ricorso da parte della Curia che fu perso innanzi al TAR ma vinto presso il CGA che congelò l’assegnazione e la firma addirittura di un compromesso di vendita, siglato con delibera di Giunta, mentre, come segnalato dalla Corte di Giustizia Amministrativa, doveva passare dal parere del Consiglio Comunale. L’Istituto prima della chiusura per la vicenda del secondo palazzo di Giustizia, era in locazione per la ragguardevole cifra di 750 mila euro l’anno. Cifra che perdette con la chiusura.

Una vicenda che rimase congelata in quanto non vi sarebbe stato alcun pronunciamento del Consiglio comunale lasciando di fatto in sospeso una vicenda che potrebbe anche riaprirsi in qualsiasi momento. A meno che nel frattempo non sia stata chiusa diversamente, ma ad oggi non risulta una votazione del Consiglio comunale che abbia estinto la precedente procedura con una nuova. Anche se oggi si lavora alla realizzazione del nuovo palazzo pressa la vecchia sede della ex Cassa di Risparmio Vittorio Emanuele dell’ex Banco di Roma. Per approfondire basta guardare l’estratto del report del 2015 per sentire i fatti direttamente dall’avvocato Antonio Andò…