Chiesto un risarcimento danni sia per i naufraghi sia per le Ong
Chiedendo alla Corte di riconoscere anche la responsabilità civile, oltre a quella penale, per Matteo Salvini imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio nel processo Open Arms e per il quale il pm ha sollecitato sei anni di carcere, gli avvocati di parte civile, nella udienza di oggi, hanno richiesto una somma complessiva di oltre 1 milione di euro come risarcimento danni nei confronti dei propri assistiti, sia singoli naufraghi sia associazioni e organizzazioni non governative”.
“Tutte le parti civili si sono riportate alle richieste che la Procura ha fatto in modo molto argomentato sia sulla ricostruzione dei fatti, sia sulle disposizioni giuridiche che sono state violate dell’imputato.
Noi confidiamo sulla pronuncia del Tribunale, riteniamo che ci siano tutte le condizioni per affermare la responsabilità penale dell’allora ministro dell’Interno”, ha affermato l’avvocato di Open Arms, Arturo Salerni.
Il pm ha chiesto sei anni di carcere per Salvini, accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. “Sono emerse anche le vicende terribili di chi è stato ostaggio sulla nave per tanti giorni in condizioni disumane, persone che venivano da realtà infernali nei loro percorsi migratori soprattutto dai campi libici che sono luoghi di tortura – ha aggiunto il legale – In Italia si sono ritrovati ad aspettare per quello che era un atto dovuto come prevedono le convenzioni internazionali e la legge italiana”.
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