La crisi idrica è un argomento del quale sembra che se ne siano perse le tracce. Sembra sia calato un assordante silenzio, cadute le prime piogge, rotto oggi dalla presa di posizione di 15 consiglieri comunali che, improvvisamente, chiedono non solo che si programmi una seduta di Consiglio Comunale urgente, ma annunciano anche, riferendosi evidentemente anche al bypass di Taormina, la costituzione di una commissione di inchiesta.
Tra i consiglieri, dalla Lega al Gruppo Misto, passando per Fratelli d’Italia, manca però il gruppo consiliare del Partito Democratico. Lo stesso Partito che a luglio di quest’anno scriveva in una nota che “Il sindaco pare non comprendere l’aggravamento di una situazione che non è dovuta unicamente alla cosiddetta “emergenza” siccità, ma che invece rappresenta una conseguenza di quello che si è fatto, anzi di quello che non si è fatto in questi anni.”.
Dove sono finite le preoccupazione del Partito Democratico? Quelle dei consiglieri Felice Calabrò, Antonella Russo e Alessandro Russo? La domanda, lecita, riteniamo che potrà avere risposta se sollecitata. A maggior ragione visto quanto segue.
Ma la domanda più importante alla quale riteniamo debba rispondere l’ASP di Messina e che non deve andare sotto traccia, come sta avvenendo per la crisi idrica, è la seguente: a che punto è con le verifiche della potabilità dell’acqua dei pozzi di Mili e di Briga? Una domanda che necessita di una risposta pronta e certa visto che l’acqua di questi pozzi è stata già da tempo immessa nella rete idrica e per la quale la stessa amministrazione ne ha raccomandato un uso esclusivo “igienico-sanitario”, che vuol dire solo per lavarsi e per lo sciacquone del water.
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