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FALLIMENTI – Ex tirocinanti Messina Servizi, senza assegno inclusione, senza futuro, ma con un bell’attestato. E i sindacati?

- 29/02/2024

Giorno 4 marzo gli ex tirocinanti di Messina Servizi riceveranno un bell’attestato “per il completamento di questo significativo percorso“, scrive la Messina Social City ad ognuno di loro. Un attestato che verrà consegnato durante una cerimonia che si terrà al Palacultura, nell’auditorium e in pompa magna.

Il loro periodo di tirocinio, che sottolineiamo non ha mai significato promessa formale di assunzione, si concluderà così. Un attestato che ha il sapore della parola “fine”. E fin qui tutto rientrebbe nella politica di scelte di ogni azienda che forma il personale e che, magari, decide poi, dopo aver investito tempo e denaro (non aziendale in questo caso) di non procedere all’assunzione di nessuno dei tirocinanti, e gli dà il ben servito. Magari se le risorse impiegate fossero state dell’azienda in questione qualcuno dei vertici si sarebbe alzato per dire “scusate, ma non è uno spreco tutto questo?”. Eppure questo accadrà al Palacultura, al netto delle promesse dei sindacati e anche del Sindaco di Messina Federico Basile che aveva ipotizzato (e sottolineiamo ipotizzato ma non esplicitamente promesso) una possibile continuazione in una nuova realtà o un nuovo progetto, non è chiaro cosa, del quale però ad oggi non si è visto alcuno sviluppo.

Insomma periodo concluso, cerimonia di consegna attestati, baci, abbracci ed applausi e tutto finito? Potrebbe anche andare così se non fosse per il fatto che nessuno avrebbe detto a questi tirocinanti ormai ex ed a spasso, che dopo la conclusione del periodo e con il ritiro del CUD per l’attività prestata, che non è certo assimilabile a lavoro subordinato, ciascuno di loro non avrebbe potuto aver diritto a chiedere l’assegno di inclusione.

Quindi “cornuti e mazziati”? Sembra di si e quell’attestato, alla fine della cerimonia, sarà una certificazione di fallimento di un’azienda e di un’amministrazione che ingenerando speranze ha anche indotto, probabilmente, allo stato delle cose, un danno che produrrà disagi importanti a famiglie che adesso non sanno come sbarcare il lunario, mentre c’è chi si è aumentato le indennità di oltre il 200%.

E i sindacati? Gettano acqua sul fuoco ed invitano alla calma ed a mantenere “private” le difficoltà, insomma a non parlare con i giornali e “a non fare casino” inutilmente. Espliciti ed energici inviti a prendere le distanze da chiunque non sia “autorizzato” a dire loro come stanno le cose. Farlo, secondo qualcuno, vorrebbe dire “essere contro De Luca”?

Ebbene le cose stanno così: il CUD comporta il mancato diritto all’assegno di inclusione. Un altro fallimento ma dei sindacati, in questo caso.

Dunque nessun lavoro, nessuna prospettiva, nessun sostegno, ma, vuoi mettere, un bell’attestato con un “grazie e addio”?.