
Criticare si può? E’ legittimo diritto porre eccezioni e richiedere chiarimenti sulle attività dell’amministrazione da parte dei consiglieri a nome dei cittadini che rappresentano? Insomma esiste e si può esercitare il diritto di critica? “Siamo arrivati a questo” dichiara quasi sbalordito il Sindaco di Messina… Insomma, secondo quanto dichiara da “lontano” Cateno De Luca, criticare si può, ma l’azione in sé è esercitata solo da “asini volanti“, “sempre gli stessi“.
Quindi, secondo l’assunto del Sindaco, criticare le attività programmatiche dell’amministrazione significa “non studiare“, “insinuare la cultura del sospetto fine a sé stesso“. “Che schifo” dice ancora il sindaco. Ma è “Uno schifo” porsi interrogativi e fare interrogazioni? “Chi mi critica vuol mettere le mani nella (solita) marmellata” dice ancora il Sindaco, riferendosi all’attività svolta da Alessandro Russo fino a qualche anno fa in seno al mondo degli eventi, attività non più svolta, fatti chiariti già altre volte dallo stesso consigliere. Lobbies “di potere” composte da “asini volanti” che sono, senza se e senza ma da “prendere a calci in culo”. Lobbies che se, però sono “asini volanti”, allora non dovrebbero preoccupare il primo cittadino…
Ma l’aria sembra cambiata. In periodo di stringente pandemia, con dati sempre più elevati, con la crisi economica che ne deriva, è legittimo chiedersi come vengono utilizzati i fondi destinati al sostegno delle attività economiche del territorio? O si tratta di “un prurito” di qualche consigliere “asino volante”? Come mai parlano sempre gli stessi, si chiede De Luca: c’è in effetti da chiederselo e da chiedersi cosa fanno gli altri. Chiedere lumi, chiarimenti, porsi interrogativi resta sempre attività legittima della democrazia a tutela del diritto dei cittadini che vengono rappresentati da chi hanno scelto che li rappresenti. E questo non è “uno schifo”.