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Vanessa Zappalà: cronaca di un femminicidio annunciato. Le minacce, il colpo di pistola alla testa, il suicidio dell’omicida

- 23/08/2021

Vanessa Zappalà: cronaca di un femminicidio annunciato. Le minacce, il colpo di pistola alla testa, il suicidio dell’omicida

 

 

ACITREZZA (Ct), 23 AGO – Antonino Sciuto, 38 anni, rivenditore di autovetture di San Giovanni la Punta, Catania, ha ucciso l’ex fidanzata con un colpo solo, spietato, alla testa. Vanessa Zappalà aveva solo 26 anni ed è l’ennesima vittima di femminicidio. Si perché così deve essere definito l’omicidio di una giovane donna “colpevole” solamente di voler riprendere in mano la sua vita dicendo basta ad una relazione, così come accade nella normalità. Ma quel “no” di Vanessa evidentemente non solo non era stato ritenuto “normale” per Sciuto, il suo ex, ma anche inaccettabile, secondo un principio di possesso malato che ha portato ad un’azione criminale, purtroppo non adeguatamente prevista, come accade troppo spesso.

I segnali erano stati i soliti, quelli che la cronaca triste di queste vicende ormai è assodata e si ripete con drammatica frequenza: la separazione, lo stalking, le minacce. Sciuto che oggi si è ucciso dopo aver ucciso a sua volta Vanessa, era stato denunciato dalla ragazza per atti persecutori . Una denuncia che però, senza fatti certi e gravi, non porta ad altro che ad un allontanamento obbligato. Un provvedimento che non ha impedito a Sciuto di premeditare quanto accaduto ieri sera sul lungomare di Acitrezza, poco lontano dal porticciolo, quello con le barche dei pescatori. Ha sparato un solo colpo alla testa di Vanessa, ferendo ad una spalla, di striscio, anche una amica della giovane vittima e poi ha iniziato la sua disperata fuga. Più un vagare senza meta e disperato.

Antonino Sciuto, 38 anni, ha terminato la sua fuga in un casolare di un parente, a Trecastagni, in via La Malfa, dove i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania lo hanno trovato morto, impiccato ad una parete. Si poteva evitare? Come ogni volta si ripete, ed anche questa volta sui social, probabilmente si. Serve una legge che possa garantire in modo più efficace le vittime di stalking? Serve certamente uno strumento che consenta alle forze dell’ordine, in casi come questi, di poter intervenire in modo più incisivo e preventivo.