
I “figli della vecchia politica” come qualcuno li ha definiti, e che invece sono padri di famiglia dimenticati dall’ATM, si sono dati appuntamento stamattina davanti alla sede della nuova s.p.a. per protestare la loro professionaliutà dimenticata. Usati, sfruttati, abusati e poi gettati via da una “nuova politica” che ha anche lei i suoi “figli”: quelli del nuovo concorso che oggi sta mettendo alla prova scritta 140 nuovi aspiranti autisti. Ma questo concorso non risolverà il problema ormai endemico di ATM prima e di ATM s.p.a. oggi.
ATM POCHE CORSE
Mancano le corse per soddisfare una pletora sempre più arrabbiata di utenti che non riescono a far conciliare i propri orari di lavoro con quelle corse, poche, che dal centro di Messina o da zone comunque cittadine, dovrebbero riportarli a casa, nei villaggi. In molti rimangono a piedi e devono arrangiarsi o attendere, come alternativa, ore prima di poter salire su un mezzo pubblico che possa riportarli a casa. insomma un servizio fatto da 120 autisti attualmente in forza ma che copre 130 turni, con un deficit, dunque, già inteso all’interno dei numeri, e che si aggrava se si considerano permessi, ferie, malattie e quant’altro nell’ordinaria vita di una azienda di trasporti cittadina.
SERVONO 240 AUTISTI
Il numero di autisti dovrebbe arrivare almeno a 240 perché si possano coprire le corse necessarie a rendere davvero competitivo ed utile il servizio di trasporto pubblico cittadino. La direzione lo sa e cerca di ovviare con un cocnroso che di fatto punta ad acquisire nuove professionalità. Ma i 70 vincitori di concorso che verranno furori da questa selezione saranno tutti dei “diamanti grezzi”, gente che non ha l’esperienza necessaria per potersi immediatamente sedere al posto di guida di un mezzo con la responsabilità di tante vite umane. E con questo non si scherza. Insomma ci vorranno almeno 6 mesi di tutoraggio, messe alla prova e didattica teorica prima che questi nuovi 70 autisti possano davvero essere chiamati tali.
INTERINALISTI “FIGLI DI UN DIO MINORE”? E I SINDACATI?
“Non so che rispondere a mia figlia che mi chiede perché non lavoro più in ATM” dice uno dei lavoratori in sit-in stamattina “Ho 50 anni e non molte altre possibilità di trovare lavoro. L’ATM deve darci risposte e non metterci da parte“. “Tra questi 70 che verranno assunti vuoi vedere che ci sono figli di autisti, di dirigenti? E’ questo il motivo per cui i sindacati non hanno difeso la nostra posizione?” dice un altro lavoratore. Ed in effetti stamane qualche esponente dei sindacati c’era, ma non ha voluto esprimersi né rilasciare intereviste. Anche noi ci chiediamo perché.
Ma Messina ha bisogno di ripartire subito ed ha necessità di autisti immediatamente. Ed allora perché gettare alle ortiche professionalità già formate come quelle dei 40 interinalisti (30 in forza e già formati almeno fino a marzo di qust’anno e dieci in graduatoria) e non metterli a disposizione della città? Sembra quasi un puntiglio antieconomico però e non utile per Messina. Questi 40 autisti già con esperienza specifica e soprattutto con visita medica già superata e valida per cinque anni, che i nuovi devono ancora superare, sono una risorsa preziosa per l’ATM, sono 40 famiglie messinesi con figli da sfamare, sono circa 120/160 persone, se consideriamo i nuclei familiari, che possono immettere denaro in un’economia asfittica messinese. Sono lavoratori che si sono già positivamente distinti in ATM, non certo figli di “altre politiche”.