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Appalti truccati, Dda Palermo ha chiesto l’arresto di Cuffaro

- 04/11/2025
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Diciotto indagati, sollecitati i domiciliari anche per Romano

La Procura ipotizza un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e alla turbativa d’asta su appalti pilotati. Coinvolti anche funzionari pubblici. Per l’onorevole Romano, protetto dall’immunità, servirà l’autorizzazione del Parlamento.

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Un nuovo terremoto giudiziario scuote la politica siciliana. La Procura di Palermo, guidata da Maurizio de Lucia, ha richiesto l’applicazione degli arresti domiciliari per 18 persone. Nell’elenco figurano nomi di peso della politica isolana e nazionale: l’ex presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, e il parlamentare di Noi Moderati, Saverio Romano.

Le accuse contestate a vario titolo sono pesantissime: associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.

L’Inchiesta: Appalti Pilotati e Perquisizioni

L’indagine, condotta dai Carabinieri del Ros, si concentra su un presunto sistema di appalti pilotati. Oltre ai due noti esponenti politici, nell’inchiesta sono coinvolti diversi funzionari pubblici e figure chiave come Vito Raso, noto per essere l’autista e uomo di fiducia dello stesso Cuffaro.

I militari dell’Arma hanno già notificato a tutti gli indagati un decreto di perquisizione disposto dai pubblici ministeri.

La Procedura: La Palla passa al GIP e alla Camera

La richiesta della Procura non si traduce in un arresto automatico. I Carabinieri hanno notificato a tutti i 18 indagati un invito a comparire davanti al GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) per l’interrogatorio preventivo.

Sarà il GIP, solo dopo aver ascoltato gli indagati, a decidere se accogliere o meno la richiesta di misura cautelare avanzata dai PM.

Per l’onorevole Saverio Romano, tuttavia, la procedura è più complessa. Essendo un parlamentare in carica, gode dell’immunità. Qualora il GIP ritenesse fondata la richiesta di arresto, dovrà prima inviare gli atti al Parlamento (nello specifico alla Camera dei Deputati) per chiedere l’autorizzazione a procedere con la misura cautelare.

Approfondimenti: I Precedenti dei Protagonisti

L’inchiesta riaccende i riflettori su due figure centrali della politica siciliana degli ultimi decenni, entrambe con un passato giudiziario complesso.

  • Salvatore Cuffaro: Attuale presidente nazionale della Nuova Democrazia Cristiana (Nuova DC), Cuffaro ha già scontato una pesante condanna. Nel 2011, la sua sentenza a 7 anni di reclusione per favoreggiamento alla mafia divenne definitiva. Ha lasciato il carcere nel 2015, dopo aver scontato 4 anni e 11 mesi, beneficiando dell’indulto per i reati “non ostativi” e degli sconti previsti dalla liberazione anticipata per buona condotta.
  • Saverio Romano: Anche l’onorevole Romano ha affrontato in passato accuse gravissime. Fu imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il procedimento a suo carico si concluse però nel 2012, quando il GIP lo prosciolse utilizzando la vecchia formula dell’insufficienza di prove.
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