L’incontro tra Alex Caminiti, le visioni del collettivo GAS e i vertici dell’ACR trasforma l’agonismo in atto creativo: così il celebre mancino di Parisi diventa performance, raccogliendo idealmente nel nuovo spazio il testimone di libertà della storica Galleria Emy.

C’è un’arte che si mette in posa, che cerca il riflettore facile e il plauso dei salotti buoni, e poi c’è un’arte che scende le scale. Si rifugia nel sottosuolo non per nascondersi, ma per ritrovare quella gravità necessaria che la superficie, con le sue distrazioni effimere, le ha tolto. È quanto accaduto ieri nei locali ipogei di Unconventional Space, Galleria Emy in via Garibaldi, un nome che è già una dichiarazione d’intenti, un manifesto prima ancora che un indirizzo civico.

Diciamolo subito: definire questo luogo semplicemente uno “spazio” sarebbe un torto alla cronaca. Unconventional è un movimento, un pretesto fisico per un’urgenza morale. Nasce da visioni che si sono stancate della cultura addomesticata e che hanno deciso di restituire all’atto creativo la sua dimensione più vera: viva, concreta, lontana dalle logiche dell’intrattenimento spicciolo.
La serata è stata la plastica rappresentazione di questa filosofia, un incrocio di mondi che la geografia sociale vorrebbe distanti e che invece qui hanno parlato la stessa lingua. C’era il front man del collettivo d’arte indipendente Gas e c’era la dirigenza dell’ACR Messina. Ma soprattutto, a fare da ponte tra la memoria collettiva della città e la provocazione artistica, c’era lui: Alessandro Parisi.

Per chi ha la memoria corta, stiamo parlando del “Roberto Carlos dello Stretto“. Quello che un tempo arava la fascia sinistra portando il Messina ai vertici della Serie A, ha prestato quel suo mancino non a un pallone, ma a un concetto. Insieme ad Alex Caminiti, Parisi è stato protagonista di Piede Sinistro: un’azione simbolica e fisica in cui il gesto atletico si è spogliato dell’agonismo per farsi pura identità, scelta e rottura dello schema. Vedere un ex calciatore, un idolo popolare, farsi “strumento” d’arte è la prova che la cultura, quando è vera, non ha confini di categoria.
Per chi ha la memoria corta, stiamo parlando del “Roberto Carlos dello Stretto“.
– UNCONVENTIONAL

A cucire il tutto, la selezione musicale di Dario Costa, colonna sonora coerente con la natura immersiva dello spazio. E poiché la cultura che si radica nel territorio ha bisogno anche di concretezza, fondamentale è stata la sinergia con Atmosfere Faro e la Pasticceria Arrigo Francesco: realtà che uniscono professionalità e passione, offrendo esperienze dal sapore autentico di casa e tradizione.
Unconventional continua così a costruire un percorso che intreccia arte, sport e comunità, dando vita a una narrazione culturale indipendente. Un movimento che dimostra come Messina, se scende nel profondo delle sue energie migliori — quelle che vanno dallo stadio al sottosuolo — è ancora capace di essere un laboratorio in evoluzione, vivo e sorprendente. E questo, è solo l’inizio.

Insieme ad Alex Caminiti, Parisi è stato protagonista di Piede Sinistro
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