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Lavoro, a Messina nasce l’alleanza «anti-esodo»: Cgil, Camera di Commercio e uffici per l’impiego fanno rete

- 19/12/2025
Foto Radici

Cgil Messina sottoscrive azioni per l’occupazione e lo sviluppo nel territorio

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MESSINA – Un’alleanza a tre punte per provare a invertire la rotta in un mercato del lavoro che troppo spesso spinge i giovani verso il binario di sola andata per il Nord. È stata siglata oggi, 19 dicembre, una nuova intesa strategica tra la Cgil di Messina, il Centro per l’impiego e la Camera di Commercio. L’obiettivo è ambizioso: non limitarsi a contare i posti di lavoro, ma pesarne la qualità.

A mettere la firma sul documento, che rientra nel più ampio Protocollo d’intesa per la rete territoriale, sono stati la segretaria confederale della Cgil Stefania Radici, il dirigente del Cpi Giacomo De Francesco e la segretaria generale della Camera di Commercio Paola Sabella. Il patto punta a ricucire lo strappo tra domanda e offerta, ma con un focus specifico sulle fasce più fragili: i Neet (giovani che non studiano né lavorano), le donne scoraggiate che hanno smesso di cercare occupazione, i lavoratori espulsi dalle crisi aziendali e i migranti. Soggetti che spesso restano invisibili ai radar dei servizi tradizionali.

«Non possiamo rimanere inerti di fronte alla scomparsa dei giovani dalla popolazione», è l’allarme lanciato da Stefania Radici. La segretaria Cgil cita i dati Svimez sul recente “esodo” di laureati verso il Centro-Nord per sottolineare l’urgenza dell’intervento: «Dobbiamo collaborare per dare loro opportunità di vita e di lavoro dignitoso qui».

La strategia messa in campo non guarda solo ai numeri occupazionali, ma dichiara guerra al precariato selvaggio. L’accordo prevede infatti un monitoraggio stretto per favorire la corretta applicazione dei contratti nazionali siglati dalle sigle maggiormente rappresentative, contrastando il fenomeno dei “contratti pirata”, il lavoro nero e le irregolarità. La scommessa passa anche dalla formazione continua e dal welfare aziendale, leve indispensabili per agganciare le sfide della transizione digitale ed ecologica. Un tentativo di rianimare non solo il capoluogo, ma anche quelle aree interne che rischiano lo svuotamento demografico, puntando su nuove economie di comunità.

Foto Radici