

La politica siciliana si prepara a cambiare pelle, e non in un futuro ipotetico, ma con un orizzonte temporale che potrebbe impattare l’attuale legislatura. Il Senato ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale che introduce la figura dell’onorevole supplente e sancisce l’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di deputato all’Assemblea Regionale Siciliana. Con 77 voti favorevoli della maggioranza e 63 contrari delle opposizioni, il testo – che ha visto come relatrice la senatrice forzista Daniela Ternullo – compie un passo decisivo verso la riforma dello Statuto della Regione.
Una riforma ad effetto immediato
Il dettaglio che agita i corridoi di Palazzo dei Normanni non è tanto il principio della separazione dei ruoli, quanto la tempistica. Le modifiche, infatti, non scatteranno dalla prossima legislatura, ma saranno operative all’indomani della pubblicazione della norma in Gazzetta Ufficiale. Una decisione blindata dal Senato, che ha escluso il referendum confermativo.
Il meccanismo è tecnico ma dagli effetti politici dirompenti: il deputato nominato assessore viene sospeso dalla carica parlamentare. Al suo posto subentra il primo dei non eletti della sua lista, il cosiddetto “supplente”. Tuttavia, la porta resta girevole: se l’assessore dovesse dimettersi o essere revocato dal Governatore, rientrerebbe immediatamente nel pieno delle sue funzioni di deputato, rispedendo a casa il supplente, la cui carica è per definizione instabile.
Il terremoto sui numeri di Schifani
L’impatto sulla geografia politica dell’attuale governo regionale è matematico e imminente. Guardando alla composizione della giunta guidata da Renato Schifani, la riforma innescherebbe un valzer di poltrone senza precedenti: sette assessori su dodici sono attualmente anche deputati eletti.
Se la legge completasse il suo iter a breve, si libererebbero sette seggi all’Ars per i primi dei non eletti. I nomi coinvolti sono pesanti:
- Forza Italia: Lo stesso governatore Renato Schifani ed Edmondo Tamajo.
- Lega: Luca Sammartino e Girolamo Turano.
- Fratelli d’Italia: Elvira Amata, Alessandro Aricò e Giusy Savarino.
Questo scenario porterebbe all’ingresso di dodici nuovi inquilini (al massimo) a Sala d’Ercole, figure che manterrebbero la qualifica pur non esercitando le funzioni, in attesa di una legge regionale che dovrà poi disciplinare lo status giuridico ed economico dell’assessore sospeso.
Lo scontro politico: “Patto di potere” contro “Allineamento istituzionale”
Il dibattito in aula ha acceso lo scontro tra le forze politiche, delineando due visioni opposte della riforma.
Per il senatore del Pd Antonio Nicita, la norma nasconde insidie democratiche. Nicita ha definito il provvedimento non un tecnicismo, ma un «patto di potere» utile a risolvere problemi interni alla maggioranza, a scapito dell’autonomia del parlamentare subentrante, la cui sopravvivenza politica dipenderebbe totalmente dalla tenuta dell’esecutivo. L’attacco del Dem si è fatto caustico con un parallelismo storico: «Il primo deputato supplente di cui ho sentito parlare è stato Pablo Escobar», ha tuonato in aula, ricordando l’ingresso del narcotrafficante nel parlamento colombiano proprio tramite il meccanismo della supplenza.
Diametralmente opposta la lettura della maggioranza. Per Salvo Pogliese (FdI), il ddl risponde a un’esigenza di modernizzazione e trasparenza, sancendo una «netta separazione tra funzione legislativa ed esecutiva». Secondo il senatore meloniano, si tratta di una soluzione equilibrata che allinea finalmente la Sicilia al contesto normativo già vigente in altre otto regioni italiane.
I prossimi passi
La partita non è chiusa, ma la strada è tracciata. Il testo passa ora alla Camera dei Deputati. Trattandosi di una legge di rango costituzionale, sarà necessario il doppio passaggio in entrambe le Camere. Infine, la palla tornerà a Palermo: l’Ars dovrà varare una legge apposita per decidere, tra le altre cose, come retribuire il deputato trasformatosi in assessore. Un ultimo tassello burocratico prima che la rivoluzione delle poltrone abbia ufficialmente inizio.










