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MESSINA. Scuole e Università unite in corteo: esplode la rabbia studentesca tra diritto allo studio, clima e caro-affitti

- 14/11/2025
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È un venerdì di mobilitazione totale quello che sta attraversando Messina. Non solo gli studenti delle scuole superiori, ma anche la componente universitaria ha risposto all’appello nazionale, scendendo in piazza per rivendicare il diritto allo studio e l’urgenza di azioni concrete per il clima. Lo slogan “Non fermerete il vento” ha unito le diverse anime della protesta in un unico, lungo serpente umano che ha paralizzato il centro cittadino.

Il concentramento è scattato puntuale alle 9:30 a Piazza Antonello. Da qui, il corteo si è snodato lungo un percorso simbolico e nevralgico: attraversando Corso Cavour, scendendo per la via Tommaso Cannizzaro e imboccando la via Garibaldi, gli studenti hanno raggiunto Piazza Unione Europea. È proprio sotto le finestre di Palazzo Zanca che la protesta ha alzato i decibel, chiedendo risposte immediate alle istituzioni locali e nazionali.

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In prima linea, accanto ai liceali, c’è l’Unione degli Universitari (UDU) di Messina, che porta in piazza dati allarmanti sulla condizione dell’ateneo peloritano. A preoccupare non sono solo i massimi sistemi, ma la sopravvivenza economica degli iscritti. Emanuele Carlo, coordinatore dell’UDU Messina, ha lanciato una denuncia durissima riguardo la recente pubblicazione delle graduatorie per le borse di studio ERSU. «Partecipiamo al corteo per ribadire che il diritto allo studio deve essere tutelato e non può essere considerato come un privilegio» ha tuonato Carlo. «Negli ultimi giorni abbiamo assistito a gravi violazioni: la graduatoria vede 4360 idonei non beneficiari su 5120 richieste. Per il momento, circa 9 studenti su 10 non riceveranno un euro». Numeri che certificano un’emergenza sociale, con migliaia di ragazzi lasciati privi di sostegno nonostante ne abbiano diritto.

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Nel mirino della protesta non c’è solo la mancanza di fondi, ma anche la gestione delle politiche abitative. L’UDU punta il dito contro il progetto degli studentati discusso in consiglio comunale, definendo il quadro che ne emerge “terrificante”. Si parla di stanze singole proposte a 650 euro, una cifra largamente superiore ai prezzi di mercato di una città come Messina, con appena il 30% dei posti letto riservati agli studenti a basso reddito. Una speculazione che, di fatto, taglia fuori chi ha più bisogno. A questo si aggiunge lo stato fatiscente di alcune strutture accademiche: «I dipartimenti si allagano frequentemente e gli spazi dedicati agli studenti sono carenti», aggiunge il coordinatore dell’UDU, chiedendo un’inversione di rotta immediata.

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La piazza di oggi manda un messaggio chiaro: tra aule allagate, affitti insostenibili e borse di studio fantasma, la misura è colma.

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