
Da Barcellona Pozzo di Gotto a Taormina, il Partito Democratico traccia una linea rossa sulla gestione della sanità siciliana. Non si tratta più solo di mala gestio, ma di una vera e propria emergenza democratica e morale. I dem scendono in piazza, presidiano gli ospedali e lanciano un atto d’accusa durissimo contro il governo regionale: “Chi tace oggi, è complice”.
Il fronte di Barcellona: basta silenzio
Davanti al “Cutroni Zodda” di Barcellona, il segretario provinciale Armando Hyerace, affiancato dal segretario del circolo locale Pantano e da numerosi iscritti, non ha usato mezzi termini. La Regione viene dipinta con un’immagine brutale: un “bancomat per predatori”.
“Davanti a una Regione ridotta a ‘bancomat per predatori’, non bastano più le parole di indignazione. Serve un atto di responsabilità politica e morale” ha tuonato Hyerace.
Il messaggio è chiaro: l’indignazione passiva non è più sufficiente, serve mobilitazione attiva per contrastare quello che viene definito un saccheggio delle risorse pubbliche.
Il fronte di Taormina: l’ombra del “Sistema”
Contemporaneamente, al “San Vincenzo” di Taormina, il presidio ha messo nel mirino la priorità data agli interessi di pochi a scapito del diritto fondamentale alla salute. Presente Antonella Russo, membro della segreteria provinciale con delega alla sanità e consigliera comunale di Messina, che ha evocato spettri del passato che sembrano non essere mai andati via.
“La Sicilia non può più essere ostaggio di un potere marcio e autoreferenziale. Il ‘sistema Cuffaro’ riguarda un modo diffuso di gestire il potere che, in decenni, abbiamo visto ripetersi come una prassi consolidata”.
La sanità come terreno di affari
L’analisi del PD messinese scava nelle recenti inchieste giudiziarie, evidenziando come la sanità sia diventata il cuore pulsante di un meccanismo perverso. Secondo Hyerace, il settore è ormai “terreno di affari e clientele personali invece che di cura e assistenza pubblica”, con una burocrazia che si piega alla politica e dove la fedeltà di clan prevale sulla legalità.
La richiesta di dimissioni
Di fronte a una sfiducia crescente dei cittadini verso le istituzioni, il Partito Democratico avanza una richiesta precisa e inappellabile rivolta al governatore:
“Chiediamo al presidente Schifani un gesto di dignità politica, un passo indietro. Rimanere inermi, nella speranza che non arrivi un prossimo scandalo, alimenta il dubbio che non esista alternativa all’illegalità”.
La conclusione, affidata ad Antonella Russo, è una sfida aperta per il futuro dell’isola: “Noi diciamo il contrario: la legalità e la trasparenza devono tornare al centro dell’azione politica”.










