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PONTE SULLO STRETTO, L’ACCUSA DEI CITTADINI: “CIUCCI NEGA LE VARIANTI MA IL PARLAMENTO LO SMENTISCE”

- 05/11/2025
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L’associazione “Cittadini per lo Sviluppo Sostenibile dell’Area dello Stretto di Messina” contesta la versione fornita dall’Amministratore Delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, sui costi dell’opera.

Questa mattina, durante la trasmissione “Fuori TG” di RAI 3, l’AD Ciucci ha respinto l’ipotesi di una nuova gara d’appalto, nonostante l’aumento dei costi di oltre il 50%. Secondo Ciucci, l’incremento da 3,9 a 13,5 miliardi sarebbe dovuto esclusivamente all’inflazione, senza la presenza di nuovi lavori o varianti.

L’associazione definisce questa dichiarazione una “smentita ufficiale” proveniente direttamente dal Sistema Informativo Legge Opere Strategiche (SILOS) della Camera dei Deputati.

Secondo quanto riportato dall’associazione, la Scheda n. 65 del SILOS indica chiaramente l’esistenza di tre varianti del progetto. Sarebbe a causa di queste varianti che il valore base del contratto è aumentato già nel 2011, passando da 3,9 a 5,2 miliardi di euro.

L’aspetto chiave, sottolineato dall’associazione, è che questo aumento è “al netto degli aggiornamenti contrattuali”, ovvero non dipendente dall’inflazione. Si tratterebbe, quindi, di un “incremento reale dei lavori del contratto”, proprio ciò che Ciucci nega.

I “Cittadini per lo Sviluppo Sostenibile” collegano questi aumenti a tre “Atti Aggiuntivi” firmati tra il 2009 e il 2011 tra la Società Stretto di Messina e il consorzio Eurolink. L’associazione denuncia inoltre che gli atti aggiuntivi del 2010 e 2011, pur richiesti dalla Corte dei Conti, non sarebbero stati consegnati né dal CIPESS né dalla Società Stretto di Messina.

“Forse è lì che sono indicati nel dettaglio le varianti e i loro costi?”, si chiede l’associazione, parlando di “documenti secretati” che lasciano la questione nel buio.

Il comunicato si conclude con una dura presa di posizione: “Fatto sta che i costi aumentano, le varianti esistono e gli atti vengono nascosti ai cittadini, ai parlamentari e perfino alla magistratura”. L’associazione critica l’atteggiamento dei sostenitori del ponte che, di fronte ai rilievi della Corte dei Conti, “gridano al ‘golpe’ e invocano nuove leggi speciali”.

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