
L’allarme del consigliere: 100.000 km in più l’anno, biglietto a prezzo urbano e nessun contributo chiaro dal comune tirrenico. “Un atto di gentilezza a spese dei messinesi?”

Autobus messinesi in gita fuori porta. E che gita. ATM ha deciso di allungare ben cinque delle sue linee fino a Villafranca Tirrena. Villafranca, fino a qualche tempo fa, vedeva tra i suoi assessori l’Onorevole Francesco Gallo, uomo di punta di Sud Chiama Nord. Una coincidenza, forse.
Ma i dubbi, più che leciti, li solleva il consigliere comunale del Partito Democratico, Alessandro Russo, che non usa giri di parole e va dritto al portafoglio dei cittadini.
“Si parla di 100.000 chilometri di linee in più all’anno“, attacca Russo. Un costo, e nemmeno tanto leggero. La prima, banale domanda è: chi paga? “Si riuscirà a coprire questa spesa con il solo biglietto?“, incalza il consigliere. Biglietto che, tra l’altro, pare sia venduto allo stesso prezzo di una corsa urbana, nonostante si varchi il confine comunale. Se gli incassi non bastassero, chi coprirà il buco? Il Comune di Messina? ATM, e quindi sempre i messinesi?
Ma il nodo centrale è un altro. Il Comune di Villafranca, beneficiario di ben cinque nuove linee da e per Messina, che contributo darà? “Quale sarà l’impegno economico di Villafranca?“, chiede Russo, che teme l’elemosina a senso unico.
Come se non bastasse, si apre la partita più rischiosa: quella con Palermo. “La Regione Sicilia continuerà a dare i rimborsi chilometrici annuali ad ATM per queste cinque linee?“, si domanda l’esponente PD. Il dubbio è atroce: l’assessorato regionale eroga fondi per tratte urbane. Ora che le linee si sono fatte extraurbane, a Palermo potrebbero decidere di chiudere i rubinetti, lasciando Messina con il cerino in mano.
L’interrogativo, al solito, è uno solo: “Chi pagherà per questo insolito allungamento a favore di Villafranca? I messinesi o i villafranchesi?“.
Russo chiede chiarezza sui termini dell’accordo tra Messina, ATM e Villafranca. Il timore, neanche troppo velato, è che a pagare questo “grande atto di gentilezza” verso il comune tirrenico siano, ancora una volta, solo e soltanto i contribuenti di Messina.
“Chissà come mai, in caso…”, chiosa amaro il consigliere.











