Doveva essere l’adunata nella città del Capo, feudo del sindaco Pippo Midili. Si è trasformata, secondo i maligni e le fotografie (quelle non ufficiali), nell’ennesima tappa sottotono del tour di Cateno De Luca. La piazza di Milazzo, raccontano le cronache, non ha risposto con il calore oceanico che il sindaco di Taormina forse si attendeva. Un copione che, si dice, si ripete ormai con una certa frequenza.
Ma il comizio vero, quello più gustoso, non si è tenuto sul palco, bensì sui social network, a riflettori ormai spenti. Il padrone di casa, Pippo Midili, non ha perso occasione per affilare la penna e commentare l’incursione del leader di Sud chiama Nord.
Per farlo, Midili ha scomodato nientemeno che Marco Tullio Cicerone, uno che di imperi al tramonto se ne intendeva. “Più la caduta di un impero è vicina più le sue leggi sono folli”, ha scritto il sindaco di Milazzo, con un riferimento tutt’altro che velato all’attivismo frenetico del collega della Perla dello Jonio.
Archiviata la citazione colta, Midili è sceso sul terreno della conta, derubricando i (pochi) presenti a turisti fuori stagione, le cosiddette “truppe cammellate” che tanto piacciono alla vecchia politica. “Mi raccontano di fiumi di turisti da Barcellona, Santa Lucia e Messina”, ha ironizzato, aggiungendo una preoccupazione da buon amministratore: “Milazzo ha sempre il suo fascino. Spero abbiano speso qualche euro in città“.
Ma il sindaco mamertino non era pago. Viste le immagini che circolavano, evidentemente divergenti tra la realtà e la propaganda, ha deciso di lanciare il secondo round. L’appuntamento è per una diretta Facebook dal titolo che è già una sentenza: “Catenello smemorato, ma cosa hai raccontato?“.
Il finale è un capolavoro di sarcasmo elettorale, un colpo diretto alla linea di galleggiamento delle ambizioni di De Luca. “Così al secondo round arrivano più preparati per raggiungere il 4.25% più Iva. Forse”. A Milazzo, dopo il comizio, si attendevano le repliche.
