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Ponte, la Corte dei Conti frena: “Dubbi di legittimità”. Stop alla delibera CIPESS, udienza il 7 novembre

- 24/10/2025
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I magistrati contabili sollevano criticità sui principi di concorrenza UE e sul cambio totale dei finanziamenti, ora tutti pubblici. L’atto è deferito all’organo collegiale, bloccando di fatto l’iter. La decisione finale tra due settimane.

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Brusca e pesante frenata per il Ponte sullo Stretto di Messina. La Corte dei Conti ha bloccato l’iter di approvazione della delibera del CIPESS (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) n. 41/2025, che dava il via libera all’aggiornamento del progetto e alla relativa copertura finanziaria.

Secondo quanto appreso dall’agenzia AGI, che ha esaminato il documento, l’organo di controllo ha avanzato una “istanza di deferimento alla competente sede collegiale”, ritenendo “non superati i dubbi di legittimità emersi a seguito dell’esame del provvedimento”.

La decisione finale sul procedimento di controllo è attesa entro il 7 novembre 2025.

I dubbi della Corte: Appalti e Fondi Pubblici

L’atto dei magistrati contabili non è una semplice richiesta di chiarimenti, ma un vero e proprio stop che rimette la decisione all’intero collegio. Le criticità sollevate sono due e colpiscono il cuore del progetto:

  1. Violazione della Concorrenza UE: La Corte nutre “dubbi” sul rispetto dei “principi di derivazione eurounitaria di concorrenza”. Il nodo sono le “significative modifiche intervenute nel progetto originario e alle nuove opere e varianti successivamente previste”. Il sospetto è che il progetto aggiornato nel 2024 sia talmente diverso da quello definitivo del 2011 (vinto all’epoca dal General Contractor Eurolink, guidato da Webuild) da non poter essere considerato una semplice “attualizzazione”, ma un’opera nuova che richiederebbe una nuova gara d’appalto europea.
  2. Modifica del Finanziamento: La seconda criticità riguarda le “sostanziali modificazioni intervenute rispetto alle modalità di finanziamento”. Il progetto originale del 2011 era “rimesso a capitale, anche privato” (ovvero in project financing). Il progetto attuale, invece, è “attualmente a valere sulle finanze pubbliche” per la sua quasi totalità. Un cambio radicale che, secondo la Corte, altera la natura stessa dell’affidamento.

Cosa succede ora: iter congelato

Il deferimento alla sede collegiale congela, di fatto, l’efficacia della delibera CIPESS. Senza la “registrazione” da parte della Corte dei Conti, la delibera non può produrre effetti legali e, di conseguenza, i fondi stanziati non possono essere erogati e i cantieri non possono partire.

La palla passa ora all’udienza collegiale fissata per il 7 novembre. In quella sede, i magistrati dovranno decidere se:

  • Registrare l’atto: Dando il via libera definitivo.
  • Registrare “con riserva”: Approvando l’atto ma segnalando formalmente le criticità al Parlamento.
  • Rifiutare la registrazione: Un’opzione che bloccherebbe l’opera e aprirebbe uno scontro istituzionale senza precedenti, costringendo il Governo a ritirare o modificare radicalmente la delibera.

Questo stop giunge in un momento di massima accelerazione da parte del Contraente generale Webuild, che proprio nei giorni scorsi aveva annunciato l’avvio delle selezioni per migliaia di assunzioni, e del Ministero delle Infrastrutture, che spingeva per l’apertura dei cantieri entro l’anno.

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