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Il flop di Sud chiama Nord e il successo di Italia Viva: la Calabria ridisegna le rotte del centro.

- 07/10/2025
Renzi Furlan Musolino alla Leopolda 2025

Mentre “Sud chiama Nord” in Calabria fa la figura della bella statuina, buona solo a far numero ma senza peso specifico, la “Casa Riformista” di Italia Viva si presenta come un cantiere aperto, ma già con fondamenta solide.

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In Calabria, terra di sole e di politiche intricate, le elezioni regionali consegnano un verdetto che va oltre la scontata riconferma del governatore Roberto Occhiuto. A margine della vittoria del centrodestra, emergono due dati politici destinati a far discutere, a tracciare nuove rotte e a ridimensionare vecchie ambizioni. Da un lato, il progetto “Sud chiama Nord” di Cateno De Luca, che ha smesso da tempo di “cavalcare“, si rivela per quello che è: un orpello, un accessorio insignificante nell’ampia coalizione a sostegno di Occhiuto. Dall’altro, nel centrosinistra, un nuovo germoglio politico dimostra di avere radici solide e la capacità di attrarre consensi: è la “Casa Riformista” targata Italia Viva che, all’indomani della Leopolda, getta le sue prime, promettenti, basi.

Il dato di “Sud chiama Nord” è impietoso. Un misero 0,20%, che peraltro è persino la somma risultante dalla sua fusione con altre due entità politiche, pari a 1.527 voti in tutta la regione (a fronte dei 440.052 voti totali raccolti da tutte le liste della coalizione, ScN ha pesato solo lo 0,34%). Un risultato che relega il movimento a un ruolo di mera comparsa, incapace di incidere e di portare un valore aggiunto alla coalizione vincente. L’ambizione di essere l’ago della bilancia, il rappresentante delle istanze del Sud all’interno di un centrodestra a trazione nordista, si scontra con la dura realtà dei numeri. Un’inutilità politica che pone seri interrogativi sul futuro del progetto e sulla sua reale capacità di espansione al di fuori dello Stretto di Messina.

Tutt’altra musica, invece, si suona nel campo del centrosinistra. Qui, la neonata “Casa Riformista – Per la Calabria – Italia Viva” si afferma come una delle sorprese più interessanti di questa tornata elettorale. Con il 4,42% e 33.529 voti, la lista non solo ottiene un seggio in Consiglio Regionale, ma si posiziona come una forza viva e vegeta, capace di dialogare con un elettorato moderato e riformista. Un risultato che assume un valore ancora più significativo se letto alla luce del recente congresso della Leopolda, dove Matteo Renzi ha lanciato la “Casa Riformista” come nuovo approdo per i liberaldemocratici e i socialisti del Paese.

Il successo calabrese di “Casa Riformista” è un segnale politico di non poco conto. Innanzitutto, dimostra che esiste uno spazio politico per un’offerta riformista, pragmatica e lontana dai populismi. In secondo luogo, il sorpasso su “Alleanza Verdi e Sinistra”, ferma al 3,85%, e il tallonamento ai “Democratici Progressisti”, che superano di poco il 5%, indicano una capacità di attrazione che va oltre il tradizionale bacino di voti di Italia Viva. È la dimostrazione che il progetto della “Casa Riformista” ha le potenzialità per diventare un punto di riferimento per quell’area di centro che in Italia fatica a trovare una rappresentanza stabile e incisiva.

Mentre “Sud chiama Nord” in Calabria fa la figura della bella statuina, buona solo a far numero ma senza peso specifico, la “Casa Riformista” di Italia Viva si presenta come un cantiere aperto, ma già con fondamenta solide. La Calabria, laboratorio politico da sempre, consegna a Matteo Renzi una prima, importante, cambiale. Starà a lui e ai suoi dimostrare di saperla incassare e di trasformare questo promettente inizio in un progetto politico di respiro nazionale. La strada è lunga e irta di ostacoli, ma la prima pietra, in terra calabra, è stata posata. E, a quanto pare, tiene.

Renzi Musolino Furlan
Renzi Furlan Musolino alla Leopolda 2025
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