
MESSINA – La mobilitazione nazionale per la Palestina ha trovato una forte eco a Messina, dove nella mattinata di oggi, venerdì 3 ottobre, un migliaio di manifestanti ha sfilato per le vie del centro, culminando in un sit-in che ha bloccato la via Garibaldi all’altezza di Palazzo Zanca, sede del Comune. La protesta, inserita nel quadro dello sciopero generale indetto dalla Cgil e sostenuto da numerose sigle sindacali e associazioni, ha causato significative ripercussioni sul traffico cittadino, con la paralisi di una delle arterie principali della città in entrambe le direzioni di marcia.
Il corteo, partito da piazza Antonello, si è snodato lungo le vie del centro storico, animato da slogan, striscioni e bandiere a sostegno del popolo palestinese e in difesa della “Global Sumud Flotilla”, la missione internazionale di solidarietà. Tra i partecipanti, un tessuto sociale eterogeneo composto da studenti, lavoratori, rappresentanti sindacali e membri di associazioni, tra cui il “Coordinamento Messina Palestina”, promotore locale dell’iniziativa.

Giunti di fronte al Municipio, i manifestanti hanno dato vita a un presidio pacifico, occupando la sede stradale. Seduti sull’asfalto, hanno scandito cori per il “cessate il fuoco” e per la fine di quello che hanno definito un “genocidio”. L’azione di protesta ha di fatto interrotto la circolazione veicolare sulla via Garibaldi, con lunghe code e deviazioni obbligatorie gestite a fatica dalle forze dell’ordine presenti in numero consistente per garantire la sicurezza.
“Siamo qui per rompere il silenzio e l’indifferenza”, ha dichiarato uno degli organizzatori al microfono. “È inaccettabile che il governo italiano e l’Europa assistano passivamente a questa tragedia umanitaria. Chiediamo un intervento immediato per fermare il massacro e garantire corridoi umanitari sicuri”.

La manifestazione messinese si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazione che ha visto oltre cento piazze in tutta Italia aderire allo sciopero generale. Le rivendicazioni principali, oltre alla solidarietà con la popolazione di Gaza, riguardano la richiesta al governo italiano di interrompere ogni forma di collaborazione militare e di pressione per una soluzione diplomatica del conflitto.










