TAORMINA – Volo interrotto e un grande spavento, ma fortunatamente non una tragedia. Nella giornata di ieri, un uomo è precipitato con il suo parapendio in una zona impervia del territorio di Taormina, richiedendo un complesso e articolato intervento di soccorso per il suo recupero.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo si era lanciato dalle alture che sovrastano Letojanni. Per cause ancora in fase di accertamento, ha perso il controllo della vela, finendo la sua corsa in un’area particolarmente difficile da raggiungere via terra. L’immediata richiesta di aiuto ha messo in moto la macchina dei soccorsi. Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco del distaccamento di Letojanni, le squadre del 118 e gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Taormina.
Data la natura impervia della zona, si è rivelato fondamentale l’intervento dell’elisoccorso. L’elicottero è riuscito ad atterrare in uno spiazzo non lontano dal punto dell’incidente, permettendo all’équipe medica e ai soccorritori di raggiungere il ferito. Dopo essere stato stabilizzato e caricato su una barella, l’uomo è stato trasferito d’urgenza al Policlinico di Messina. Sebbene sia stato ricoverato in prognosi riservata, non verserebbe in pericolo di vita.
L’episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza di una disciplina sportiva tanto affascinante quanto rischiosa, specialmente in un territorio morfologicamente complesso come quello siciliano. Non è, infatti, un caso isolato. Negli ultimi anni si sono verificati diversi incidenti simili nel Messinese. Nel 2023, un volo tra Castelmola e Taormina si trasformò in tragedia con la morte di un istruttore. Più di recente, nell’agosto 2024, il 45enne taorminese Ernesto Cacopardo subì gravi fratture dopo un lancio da Gallodoro. Un altro incidente si era verificato nella stessa zona a febbraio 2024. Spostandosi sulla costa tirrenica, a Milazzo, sempre nel 2024, un pilota bolzanino perse la vita dopo essere precipitato, mentre la figlia che volava con lui rimase gravemente ferita.
