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IN VIAGGIO VERSO GAZA.

- Editoriale
28/08/2025

Tra un falso eroe e un vero attivista.

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DI FABRIZIO BERTE’

Un viaggio all’insegna dell’autopromozione. Perché di questo si tratta. E lo sa bene anche il messinese Antonio Mazzeo che lo scorso 13 luglio è partito dall’Italia con un peschereccio sgangherato. Direzione? Gaza. L’obiettivo? Portare i giocattoli ai bambini palestinesi. E soprattutto cercare visibilità. Al grido di “Free Free Palestine” e “Bella Ciao”.

Alle 22.42 di sabato 26 luglio i marines israeliani hanno abbordato e poi rimorchiato la “Handala” della “Freedom Flotilla”: più una “bagnarola” buona per la pesca del salmone che una nave idonea al trasporto di merci e passeggeri. A bordo c’era anche l’insegnante-attivista-blogger Antonio Mazzeo che era in ferie e ha deciso di trascorrere le sue vacanze scolastiche su quel peschereccio malridotto con altre 20 persone. Alle 11.05 del 28 luglio Antonio Mazzeo però era già atterrato in Italia. Dopo appena 35 ore dall’abbordaggio. E da quel momento la sua popolarità è cresciuta a dismisura. Il sindaco di Messina Federico Basile gli ha perfino aperto le porte del Comune. E i suoi social pullulano ancora di messaggi di solidarietà. Messina finalmente ha il suo “eroe”: Antonio Mazzeo. Tanti articoli e interviste a raffica. Ma contenuti assai fumosi. Abbiamo voluto ripercorrere tutte le tappe di un viaggio all’insegna dell’autopromozione e del “marketing politico”. In più capitoli. A 360 gradi. Tra incongruenze e retroscena. E contraddizioni…

PS: si attendono repliche e/o smentite.

1 – Un “falso eroe”.

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Ma chi è l’eroe messinese? Antonio Mazzeo ha 64 anni e fa l’insegnante di educazione fisica. Ma fa anche il giornalista. E lo fa molto meglio di tanti altri “colleghi” che gli hanno manifestato una solidarietà finta e di facciata. Perché è figo dire “Conosco Antonio da una vita. Non servono parole”. È figo dire che “Antonio Mazzeo è stato arrestato senza alcuna giustificazione dalle forze di difesa israeliane mentre si trovava in missione umanitaria”. È figo dire: “Facciamo di tutto per farlo tornare a Messina sano e salvo”. È figo dire: “È un italiano libero, un collega, un uomo”. Parole di un “big” della Gazzetta del Sud.

Ma a chi si lascia trasportare dai “sentimenti” e dalle onde dei luoghi comuni spieghiamo che forse se Antonio Mazzeo è stato fermato una giustificazione c’era. Che forse Antonio Mazzeo non si trovava in missione umanitaria e che se vogliamo essere pignoli non è neanche un “collega” vero e proprio. Antonio Mazzeo però è un eccellente cronista. Lo è di fatto. Pur non essendo iscritto all’albo.

Chiamiamolo blogger. Chiamiamolo come ci pare. Ma dai suoi concittadini più ignoranti è conosciuto solo come “l’attivista pacifista e antimilitarista” per eccellenza. Ma soprattutto Antonio Mazzeo è un impiegato statale. Un docente di educazione fisica. Ma si trovava su quell’imbarcazione come attivista? O come blogger? A breve vi daremo la risposta. Anzi. Ce la darà direttamente il compagno di viaggio di Antonio Mazzeo. Quello bravo. L’attivista vero: Tony La Piccirella.

2 – Antonio Mazzeo e il cccaaaaaalllccciooo:

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Ma qual è l’ultimo bersaglio di Antonio Mazzeo? Il calcio: “Israele intende occupare militarmente la Striscia di Gaza e deportare più di un milione di palestinesi prima del 7 ottobre – ha detto Antonio Mazzeo con la sua voce da esperto predicatore e da abile affabulatore – E 7 giorni dopo a Udine si dovrebbe giocare l’incontro di calcio Italia – Israele in vista dei Mondiali 2026. Impediamo in ogni modo che ciò avvenga. Boicottiamo Italia – Israele. Entrare in campo sarebbe un crimine contro l’umanità intera. L’incontro dev’essere boicottato dalla Figc e dai calciatori tutti. L’Italia può passare alla storia del calcio mondiale rifiutandosi di legittimare l’olocausto del popolo palestinese. Sarebbe un atto molto più rilevante dei 4 titoli mondiali vinti in passato”. Antonio Mazzeo vuole boicottare il cccaaaaaalllccciooo. Ma si dimentica di precisare che il 7 ottobre 2023 sono stati aggrediti e uccisi dai terroristi di Hamas più di 1.200 israeliani. Tra cui molti bambini e tante donne incinte che sono state prima violentate e poi ammazzate. Ma questo Antonio Mazzeo non lo sa. O fa finta di non saperlo. Cita il 7 ottobre ma non spiega il significato di questa data. E si scaglia contro il pallone. Tralasciando però diversi particolari.

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L’Italia dopo essere stata eliminata dalla Germania ai quarti di finali della Nations League è stata inserita nel Gruppo I con Estonia, Moldavia, Norvegia e appunto Israele. L’8 settembre l’Italia giocherà contro l’Israele in Ungheria per motivi di sicurezza e il 14 ottobre a Udine ci sarà la gara di ritorno. Un match valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2026. Ma la nazionale azzurra non ha scelto certo le sue avversarie. E intanto c’è già chi ha lanciato una petizione con l’obiettivo di boicottare la partita del 14 ottobre e caldeggiare l’esclusione della nazionale israeliana da tutte le competizioni sportive. Una petizione che ovviamente è stata firmata anche da Antonio Mazzeo. Come se non giocare questa partita risolvesse qualcosa.

La Russia è stata esclusa dalle competizioni sportive ma sono situazioni difficilmente paragonabili: “Italia – Israele si deve giocare – ha detto il ministro dello sport Andrea AbodiLa Russia è un paese aggressore. L’Israele è stato aggredito. Se non ci fosse stato il 7 ottobre 2023 non saremmo in queste condizioni”. E forse neppure se Hamas non si nascondesse dietro la popolazione civile. Antonio Mazzeo dimentica la storia. O la mistifica. A cosa servirebbe non giocare Italia – Israele? L’Italia potrebbe non presentarsi e perderebbe a tavolino. Non qualificandosi ai prossimi Mondiali. Per ottenere cosa? E sono già state annunciate manifestazioni e proteste in vista della partita del 14 ottobre.

3 – Il 7 ottobre 2023:

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Israele ha avuto una reazione spropositata? Sicuramente. Ma non va dimenticato che le stragi di Gaza sono state causate anche dal progetto terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023. Sono stati aggrediti e uccisi oltre 1.200 israeliani tra cui molti bambini e tante donne incinte. Ma i mass-media nazionali narrano della strage dei palestinesi rimarcando il numero e a volte i nomi forse idealizzati dei bambini morti. La sofferenza del popolo palestinese della Striscia di Gaza è certamente insanabile e la reazione del governo israeliano è stata inaccettabile. Ma la storia non va dimenticata. E qui va aperta una parentesi: perché l’eroe messinese Antonio Mazzeo non fa alcun riferimento alle stragi del Sudan e dello Yemen? Eppure anche lì muoiono migliaia di bambini. Le stragi non sono uguali in tutto il mondo? Nella città di Al-Fashir sono stati uccisi solo negli ultimi mesi un centinaio di bambini e molti altri che sono sopravvissuti resteranno mutilati. È accaduto in Sudan. Un’area martoriata dalla guerra.

Ma dei bambini del Sudan forse non interessa a nessuno. Non sono “mainstream”. E il “circoletto” non ne parla. Israele non è in guerra con la Palestina ma con Hamas e con Hezbollah. È in conflitto con organizzazioni criminali che vogliono “eliminare” Israele. La reazione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata inaccettabile. E va assolutamente condannata. Ma bisogna ricordare un altro aspetto: dall’esterno è facile giudicare. Bisogna trovarsi sul posto. Capire il perché vengono bombardate le scuole. Vedere se sotto quelle scuole magari ci sono ben 7.000 chilometri di tunnel. E capire perché vengono bombardati gli ospedali: magari da quegli ospedali partono proprio i missili e i razzi di Hamas. Ciò che sta accadendo è disumano. È terribile. E va condannato. Ma come si può arrivare a una tregua? Solo in un modo. Due entità devono necessariamente e senza “se” e senza “ma” rinunciare a distruggersi l’una con l’altra. E il problema è proprio che Hamas non vuole rinunciare a distruggere l’Israele.

4 – I morti:

Ho riesumato tutte le maggiori agenzie nazionali. Dal 7 ottobre 2023 al 27 agosto 2025. Ma qualcosa non torna.

Se sommiamo il numero dei morti elencati dalle agenzie italiane dal 7 ottobre 2023 al 27 agosto 2025 arriviamo alla cifra di 9.090 persone che sono decedute a Gaza. Peccato però che in un “recap” di pochi giorni fa le agenzie italiane parlavano di un totale di 62.000 vittime in 2 anni. Ma quanto fa 62.000 – 9.090? 52.910. 52.910 persone che non sappiamo quando siano morte. In un’agenzia di pochi giorni prima però si parlava di un totale di 70.000 morti. Sono resuscitate 8.000 persone? Una stranezza? Un errore? Una disattenzione? Una svista?

Ci vediamo alla prossima puntata.

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