
MESSINA – In piena estate, mentre la città rallenta, le società partecipate del Comune accelerano, pubblicando selezioni per posizioni di vertice. Una consuetudine che, secondo il Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Zanca, richiama una pratica della politica passata che si sperava superata e che ora torna a far discutere sotto l’amministrazione Basile.
Le selezioni contestate: ATM e Messina Social City
Nel mirino del PD finiscono due recenti procedure: una interna ad ATM per individuare figure con parametri dirigenziali e una di Messina Social City per due figure apicali (categoria F), inserita in un contesto di riorganizzazione aziendale che secondo i consiglieri dem “andrebbe ampiamente discussa e compresa per afferrarne le ragioni che la motivano”.
I consiglieri Felice Calabrò, Alessandro Russo e Antonella Russo mettono in discussione non tanto la legittimità delle procedure, quanto l’opportunità e la trasparenza delle scelte operate.
Il sospetto di criteri su misura
“Siamo assolutamente certi che la decisione […] sia legittima e improntata alla effettiva necessità gestionale”, premettono i rappresentanti del PD. Tuttavia, non nascondono la loro preoccupazione per alcune “voci che ci fanno allarmare”. I dubbi riguardano la tempistica estiva, le qualifiche richieste e il sospetto di un potenziale taglio che nella nota viene definito “sartoriale” per i requisiti richiesti.
Come esempio viene citato il bando di Messina Social City, che prevede il possesso della laurea in giurisprudenza o economia, escludendo però quella in servizi sociali, un indirizzo che sembrerebbe pertinente alla missione della società.
Per queste ragioni, il Gruppo PD chiede di fare chiarezza e di garantire la “massima trasparenza possibile su ogni singolo passaggio delle stesse selezioni”, così da mettere a tacere le voci e tutelare l’esito delle procedure.
La soluzione proposta è netta: l’Amministrazione dovrebbe bloccare le selezioni e ritirare i bandi per rivederne i criteri di accesso. Secondo i consiglieri, questa sarebbe “la soluzione più opportuna e utile per mettere al riparo l’amministrazione da potenziali contenziosi, da polemiche e da dubbi dei cittadini, che mal si confanno al buon nome della città”.
