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Aggiornamenti sul tragico caso di Simona Cinà: un mistero ancora da svelare a Bagheria

- 04/08/2025
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Bagheria (Palermo), 4 agosto 2025 – La morte di Simona Cinà, la giovane pallavolista di 21 anni trovata senza vita nella piscina di una villa a Bagheria tra l’1 ed il 2 agosto, continua a essere avvolta nel mistero. Mentre la Procura di Termini Imerese prosegue le indagini con un fascicolo aperto per omicidio colposo contro ignoti, emergono nuovi dettagli che rendono il quadro ancora più complesso e sollevano interrogativi pressanti.

Un Party Anomalo e 50 Minuti Fatali

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Il contesto in cui è avvenuta la tragedia è quello di una festa di laurea, un evento che, a posteriori, presenta diverse anomalie. Simona era viva alle 3:20 del mattino, come confermato da un suo ultimo messaggio inviato a un’amica. L’allarme è scattato solo alle 4:10, cinquanta minuti dopo. Questo lasso di tempo, in cui Simona sarebbe presumibilmente annegata, è cruciale e inspiegabile. Come è possibile che una ragazza sportiva e “un pesce in acqua”, come la descrive il padre, sia annegata in una piscina senza che nessuno dei presenti si accorgesse di nulla?

Quando l’ambulanza e i carabinieri sono giunti sul posto alle 4:20, Simona era già stata tirata fuori dalla piscina, in bikini, e i tentativi di rianimazione si erano rivelati vani. L’ipotesi privilegiata al momento dagli inquirenti è quella di un malore o di un incidente, ma la dinamica esatta resta da chiarire.

La Scena e i Dubbi della Famiglia: Spariti i Vestiti, Scomparso l’Alcol

A rendere la vicenda ancora più inquietante è la situazione trovata dagli investigatori all’arrivo. Secondo quanto riferito dall’avvocato della famiglia, Gabriele Giambrone, l’area della festa era stata completamente ripulita. Non è stata rinvenuta alcuna bottiglia di alcol, nonostante fosse una festa, ma solo bottigliette d’acqua vuote in sacchi della spazzatura. Una circostanza definita “assolutamente inverosimile” dal legale, che suggerisce un’azione deliberata per cancellare tracce.

Un altro elemento che desta sconcerto è la scomparsa dei vestiti di Simona. La sorella gemella, Roberta Cinà, ha raccontato di aver trovato solo le scarpe di Simona, mentre l’abbigliamento che indossava prima di mettersi il bikini è svanito nel nulla.

I circa venti ragazzi rimasti alla festa e ascoltati dai carabinieri non hanno saputo fornire spiegazioni convincenti su quanto accaduto in quei 50 minuti cruciali. Le loro dichiarazioni sono state vaghe, alimentando la frustrazione e il dolore della famiglia.

L’Ombra della Droga e un Messaggio Agghiacciante

La disperazione dei familiari li ha spinti a considerare anche l’ipotesi più grave: che Simona possa essere stata drogata. Il fratello maggiore, Gabriele Cinà, ha ammesso di aver pensato alla possibilità che circolasse droga alla festa, o che qualcuno avesse messo qualcosa nel bicchiere di Simona, sebbene sia convinto che lei, essendo una sportiva e sottoposta a continui controlli, non avrebbe mai assunto sostanze.

Un dettaglio macabro emerso è un messaggio inviato sulla chat di WhatsApp agli invitati, contenente un “P.S.” che oggi suona come una profezia agghiacciante: “Ci sarà anche una piscina in villa! Se proprio a fine serata qualcuno è troppo ubriaco e per caso cade in piscina, considerate l’idea di portare un costume in macchina”.

Oggi sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Simona, e i risultati, insieme agli esami tossicologici, saranno determinanti per fare luce sulle cause del decesso e per stabilire se vi siano responsabilità di terzi. La comunità e la famiglia di Simona attendono risposte chiare su questa tragica e inspiegabile perdita.

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