
Giudici Palermo, “non è esigenza di salute in senso stretto”
Detenuto agli arresti domiciliari ha chiesto di essere autorizzato a potersi recare in un centro per donare il seme alla moglie, procedura stabilita coi medici di un istituto di Medicina della riproduzione a cui la coppia si è rivolta per la fecondazione assistita.
Ma la corte d’appello di Palermo ha rigettato l’istanza, sostenendo che “l’evenienza non è tra quelle indispensabili di vita, non trattandosi di una esigenza di salute in senso stretto, men che meno grave e urgente”.
E’ accaduto a Francesco Mazzè, 36enne palermitano, condannato a 5 anni per tentato omicidio.
