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Primo maggio, festa dei lavoratori, Musolino “Il pensiero va a Vincenzo Franchina, ultima vittima del lavoro in ordine di tempo, alle donne e alle diseguaglianze, alle politiche del lavoro sulle quali si deve intervenire”

- 01/05/2024
musolino piazza unione europea

MESSINA, 1 MAGGIO – “ ‘L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.’ Così recita l’art. 1 della nostra Costituzione, per la volontà dei Padri Costituenti di riconoscere e ricordare che il lavoro costituisce la trave portante della nostra Repubblica.” lo scrive la Senatrice di Italia Viva Dafne Musolino in occasione del primo maggio, Festa del Lavoro .
Oggi si celebra la festa dei Lavoratori – scrive la senatrice Musolino – e con essa deve essere celebrataquella libertà che il lavoro consente ad ogni uomo di acquistare e mantenere. Ma ci impone anche una severa riflessione su tutto il mondo del lavoro, su quello povero e mal pagato, su quello negato e su quello che causa la morte stessa dei lavoratori”.

Di lavoro non si muore e non si deve morire – ricorda Dafne Musolino – eppure le morti sul lavoro nel 2024 nel primo trimestre sono già oltre 119, il peggior dato dall’anno del Covid, con un costante trend in crescita che è già di per sé espressione di un fallimento delle politiche del lavoro”.

C’è poi il tema del lavoro povero, insufficiente a garantire una esistenza libera e dignitosa, che pregiudica lo sviluppo culturale ed economico dei lavoratori e delle loro famiglie, imponendo anche la rinuncia al diritto fondamentale alla istruzione ed alla salute perché non si dispone delle risorse necessarie per istruirsi o curarsi.- continua Musolino – E c’è anche il tema dell’accesso al lavoro per le donne, spesso ostacolate da un sistema economico e sociale che non consente loro di potere svolgere un’attività lavorativa ed al contempo di dedicarsi alla famiglia, imponendo, pertanto, una scelta forzata che nel tempo ha causato una generazione di donne inoccupate o disoccupate, alcune volte anche prigioniere di condizioni familiari di estremo disagio e violenza dalle quali non riescono a fuggire proprio per l’assenza di una indipendenza economica.
Le donne lavoratrici pagano anche l’ulteriore ingiustizia dei salari differenziati e della ridotta o annullata progressione in carriera nonostante la competenza del lavoro femminile sia spesso più altamente qualificata
”.

Parlare di lavoro – sottolinea Dafne Musolino – significa parlare delle politiche del lavoro, che sono quelle sulle quali il Governo deve impegnarsi con misure strutturali, senza distribuire falsi bonus una tantum che verranno pure tassati, finendo per diventare una mancetta elettorale”.

Celebrare i lavoratori oggi significa celebrare la nostra stessa Repubblica che sul lavoro è fondata. – ricorda la senatrice di Italia Viva – In questo giorno un omaggio commosso lo voglio tributare ai siciliani e ai lavoratori del Sud che sono costretti a lasciare la loro terra per lavorare e a quelli, come Vincenzo Franchina cittadino di Sinagra, che alla loro terra non faranno più ritorno perché un destino crudele li ha condannati a morire sul posto di lavoro”. Così conclude la Senatrice Musolino.

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