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SECONDO PALAGIUSTIZIA: PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE MONDELLO

- 09/07/2021
mondello

SECONDO PALAGIUSTIZIA: PRECISAZIONI DELL’ASSESSORE MONDELLO

9 luglio
L’Assessore ai LLPP Salvatore Mondello fa presente quanto segue. “Chi, in questi tre anni ha imparato a conoscermi, sa bene che rifuggo dalle polemiche, che non mi appartengono caratterialmente e che portano via tempo prezioso, che preferisco destinare alla mia città. Tuttavia mi sembra opportuno, in presenza di notizie parziali che riguardano il mio lavoro, soprattutto se veicolate a mezzo stampa e dunque dirette ai cittadini, produrre tutte le informazioni corrette e complete, anche se ritengo che tale operazione andasse fatta a monte, sentendo tutte le parti in causa. In tal senso, non risultando alcuna richiesta d’informazioni allo scrivente, al fine di chiarire i contorni della vicenda, mi sembra corretto riportarne di seguito l’iter circostanziato. In data 13 giugno 2019, con prot. n° 184361, l’Amministrazione ha inviato nota formale al Ministero della Giustizia, all’Agenzia del Demanio ed al Ministero della Difesa, con l’intento di convocare un tavolo tecnico dal quale poter fare emergere in maniera netta la strada da seguire, mettendo un punto fermo circa la prosecuzione dell’attività tecnico amministrativa del nuovo Palagiustizia. In data 23 giugno 2019, unitamente al Sindaco si è partecipato ad un tavolo tecnico presso il Ministero della Giustizia, alla presenza di tutti gli attori coinvolti nel Protocollo d’intesa. Si è chiarito che lo stesso presentava criticità e dunque non poteva funzionare sotto il profilo tecnico, economico, temporale e pratico. Per tale motivo, pur avendo il Sindaco ritirato la proposta alternativa formulata dall’Amministrazione Comunale, i Sottosegretari alla Difesa ed alla Giustizia hanno deciso di valutare la stessa ed hanno aggiornato il tavolo al 30 settembre 2019 per ulteriori approfondimenti. Durante tale periodo, si è avuto il cambio di Governo, circostanza che fisiologicamente comporta ritardi nella ripresa delle attività e che quindi ha portato alla convocazione del Sindaco e del sottoscritto solo in data 16 gennaio 2020, alla presenza del Sottosegretario alla Giustizia, a quello della Difesa, all’On. Pietro Navarra ed all’Esperto del Sindaco Avvocato Alberto Vermiglio. In tale sede, si è chiarita la condizione di stallo in cui era ed è il Protocollo d’intesa, si è ottenuto l’impegno di definire in maniera netta la situazione, avendo risposte per iscritto anche da parte dell’Agenzia del Demanio, che dal canto suo avrebbe dovuto procedere con la elaborazione della progettazione; è stata anche espressa l’intenzione da parte del Ministero della Difesa, di voler procedere con gli adempimenti del Protocollo stesso. Durante tutto l’iter sopra indicato, non si è riusciti a chiarire l’aspetto più importante della vicenda, ovvero il reale costo dell’operazione ascritta al Protocollo d’intesa. Nonostante tale dato determinante sia stato formalmente richiesto con nota prot. n. 20397 del 23 gennaio 2020, a tutt’oggi non vi è alcuna traccia di risposte concrete da parte dell’Agenzia del Demanio che, interpellata, ricordando gli impegni assunti duranti gli incontri con tutti gli attori firmatari del Protocollo, sulla questione specificava che non doveva alcun riscontro al Comune di Messina, situazione espressa chiaramente con nota prot. n. 43060 del 12 febbraio 2020 – nella quale si legge – ‘È doveroso chiarire che il committente dell’opera pubblica definita nuovo Palagiustizia da realizzarsi nella città di Messina è il Ministero della Giustizia. La scrivente Agenzia svolge infatti unicamente il ruolo di stazione appaltante, incaricata dall’Amministrazione committente di coordinare le attività tecnico-amministrative necessarie alla realizzazione dell’intervento. E dunque al suddetto Ministero, che ha convocato la riunione dello scorso gennaio, che l’Amministrazione Comunale potrà rivolgere ogni richiesta di informazioni sullo stato del procedimento’ – conclude il documento.
In sintesi – prosegue l’Assessore Mondello – è stato asserito che il Protocollo d’intesa non ha alcun valore. Ulteriore conferma del disimpegno da parte dei firmatari del Protocollo è riscontrabile nella nota del Ministero della Difesa prot. 4423 del 30 gennaio 2020 e n 139238 del 23 giugno 2020 con le quali si conferma la non disponibilità dell’Esercito a trasferire il proprio Ospedale in altra sede. Infine, con nota 140881 del 24 giugno 2020, il Presidente della Corte d’Appello dott. Michele Galluccio, per conto della Conferenza Permanente ex art. 3 DPR 133/2015, chiede a tutte le autorità sottoscrittrici il Protocollo, di adottare le iniziative ritenute opportune in relazione allo stesso, ivi compresa l’eventuale revoca con salvaguardia dell’importo dello storno di finanziamento originariamente previsto. In data 7 maggio 2021 la Giunta Comunale con Delibera n. 238, ha preso atto che non è pervenuto alcun assenso alla proposta formulata da questa Amministrazione da parte degli Enti Ministeriali e che il Protocollo d’intesa è scaduto in data 08/02/2021, senza che siano state poste in essere le attività che erano in esso previste. Contestualmente si è dato mandato al Dipartimento Servizi Tecnici di avviare una manifestazione d’interesse finalizzata ad acquisire proposte di aree da destinare alla realizzazione del secondo Palazzo di Giustizia o di immobili da utilizzare per la stessa finalità. Infine, nonostante gli impegni assunti dal Governo (e da alcuni Parlamentari cittadini) di verificare la percorribilità della proposta progettuale dell’Amministrazione De Luca, non è stato dato mai alcun riscontro; ciò ha determinato la scelta ponderata di percorrere eventuali altre soluzioni.
Per tutto quanto sopra, che si auspica chiarisca correttamente l’intera dinamica della questione, il sottoscritto riconosce l’utilità delle critiche quando sono costruttive e finalizzate alla risoluzione dei problemi; rammaricano invece le espressioni che sanno di sentenza accolta con compiacimento, (“male, è finita”), per sottolineare una presunta incapacità dell’Amministrazione, incorsa in ostacoli oggettivi e certamente non provocati, piuttosto che contribuire ad una corale collaborazione (stampa compresa), per arrivare alla migliore definizione possibile della vicenda.
Antepongo sempre l’interesse della città alle polemiche, ma tanto si doveva, per chiarezza e per onestà intellettuale”.