“Mi riconosco nella capacità di lasciarmi ispirare.
Riesco a tirare fuori dalla coppia idee a cui loro non avrebbe pensato, pur essendo esattamente ciò che avrebbero voluto”.
Natalia Saffiotti
Care Amiche, non ho mai nascosto il legame speciale che mi lega a Villa Musco. Avere la possibilità di pianificarne gli eventi mi consente di esaltarne la bellezza, di creare scenari sempre nuovi, sempre diversi. La mia vocazione da Wedding Planner si sposa perfettamente alla versatilità degli ambienti della villa, e il fatto che ne conosca ogni angolo, ogni scorcio, ogni punto di vista, è il non plus ultra del mio lavoro.
E allora qual è il confine tra ciò che la villa dà a me e viceversa?
Ho fatto la stessa domanda a Natalia Saffiotti, Wedding Planner, Wedding Designer, Events Manager e Events Creator tra le più affermate in Italia e tra le colleghe che più apprezzo. La seguo da anni, organizza eventi esclusivi che esaltano e personalizzano, ogni volta, la struttura cui fa capo, il Resort Capo Sperone, nel suggestivo scenario della CostaViola, in Calabria. Esattamente come nel mio caso, ha stretto un legame umano e professionale con la location alla quale ha scelto di dedicare il suo tempo e che, negli anni, è divenuta la sua seconda casa.
“Vedete, nel nostro caso disponiamo dell’enorme vantaggio di conoscere i punti focali della struttura, che altrimenti sarebbe impossibile individuare. – Ha esordito la Saffiotti – Da un punto di vista tecnico abbiamo una padronanza diversa dei punti di arrivo, di scarico, di fuga. Viviamo gli ambienti quotidianamente, sappiamo sfruttare gli spazi in maniera diversa rispetto ad una location inedita, a prescindere dalla bontà del sopralluogo. Nel nostro caso riusciamo a rispondere prontamente all’imprevisto. Il rischio d’errore si riduce sensibilmente e, al contrario, abbiamo la capacità di esaltare le potenzialità della struttura perché, conoscendone le criticità, sappiamo come nasconderle, rendendole invisibili agli occhi degli sposi e degli invitati”.
La location, così come la viviamo noi, è un tessuto versatile. Possiamo creare tutto, possiamo adattarlo a qualsiasi contesto. Può diventare bianco e nero, notte e giorno, caldo e freddo. Può mostrarsi nudo e impellicciato, sobrio ed esuberante, soffuso e raggiante. Quando disegniamo il quadro dell’evento, ci facciamo carico del copione di ciascuno degli attori chiamati a recitare una parte. Come Natalia sottolinea, è di fondamentale importanza il ruolo del regista. E’ nostro compito dettare i tempi e assegnare i ruoli.
“Un concetto su tutti, la coordinazione. Il giorno dell’evento la macchina operativa deve essere perfetta, e sta a me garantire che ciò accada. Devo essere in grado di dare la migliore delle sistemazioni a ciascuno degli elementi che rientrano nell’organizzazione, ed ognuno deve fare il suo secondo tempi e modalità stabiliti da me. Luci, musica, entrate, uscite, tutto deve essere vincente nell’impostazione della scaletta dell’evento e, successivamente, nella messa in opera della pianificazione”.
Attribuisco a Natalia Saffiotti il dono dell’empatia. Possiede la grande capacità di riconoscersi nelle emozioni dei suoi clienti, di entrare nel cuore dell’immaginario che hanno costruito nella loro testa. E’ un’interprete dei sogni. Traduce un linguaggio sconosciuto ai più e lo fa con naturalezza innata. Trasforma la realtà in un gioco di società in cui si pesa ogni singola mossa.
“Ogni coppia di sposi ha la sua personalità, ed essa emerge nell’appuntamento con la coppia. Devo entrare nel mood della loro vision. Devo renderla concreta. La mia conoscenza della struttura serve proprio a questo. A creare il mondo che loro hanno nella loro testa. Tant’è vero che se la mia location non fosse adatta ad esprimere l’idea che loro hanno nella mente, sarei la prima a proporre una soluzione esterna. La domanda giusta è cosa vi aspettate dal vostro matrimonio? Il mio goal è riuscire a creare l’effetto wow. Devo leggere stupore vero sui volti degli sposi e degli invitati. E per far sì che ciò accada è necessario riuscire a tirare fuori dalla coppia idee a cui loro non hanno pensato, pur essendo esattamente ciò che avrebbero voluto”.
Care amiche, ho avuto grande piacere a parlare con Natalia. Ho cercato di raccontarvi quella che è la mia quotidianità lavorativa attraverso gli occhi e le parole di una professionista che stimo. Organizzare un evento è molto più di quel che sembra. E’ raccogliere la richiesta di aiuto di due persone che hanno deliberatamente scelto di condividere il loro giorno speciale con me. Io, dal mio canto, scelgo di condividere con loro la mia casa, il mio focolare. Gli affido le mie certezze, i miei angoli di vita. Gli lascio in dono un pezzo del mio cuore. Ci saranno nuove rose, nuovi colori, nuove spezie nel risotto. Ci saranno nuove atmosfere e nuove carezze. Ma ogni volta sarà la prima. Ogni volta la mia villa sarà pronta a cambiarsi d’abito ed essere ammirata quando cominceranno le danze.
“L’evento è una vera festa, è fondamentale dare quel quid in più per renderlo unico. Cerco di scardinare i pregiudizi e tirare fuori elementi che lo rendano interessante per tutti. Sono fortemente convinta che la wedding planner faccia la fortuna della struttura. La location deve essere l’immagine della bravura della professionista e viceversa. Sta a me lavorare con competenza sull’esecuzione del piano, e quindi della pianificazione. – Ha concluso Natalia Saffiotti – Senza la figura della Wedding planner si farebbe meno bene e si improvviserebbe di più”.
Virginia Mòllica
(in foto Natalia Saffiotti con Cira Lombardo)
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