
Messina, 27 giugno 2019
In riferimento alla nota stampa dello scorso lunedì 24, da parte del presidente della ASD Waterpolo Felice Genovese, relativa al sopralluogo effettuato dal sindaco Cateno De Luca all’impianto sportivo Cappuccini, insieme all’assessore allo Sport Giuseppe Scattareggia ed al funzionario del dipartimento Manutenzioni Immobili Comunali e Impianti Sportivi Orazio Scandura, a seguito del crollo del tetto di copertura dovuto al cedimento di una trave lamellare, l’Amministrazione comunale nel contestare integralmente il contenuto precisa che: “Dopo esserci insediati come Assessori della Giunta municipale della Città di Messina, venivamo a conoscenza della strana circostanza che il dott. Genovese, che fino ad allora avevamo conosciuto come presidente del Collegio dei revisori dei conti dell’ATM, era anche il presidente della ASD Waterpolo che gestiva l’impianto natatorio Cappuccini e che aveva accumulato un’ingente morosità. Occorre premettere che il rapporto tra il Comune e la ASD Waterpolo è iniziato nel lontano 2012, quando la società a seguito di gara ad evidenza pubblica, si aggiudicò la concessione per la gestione della piscina comunale Cappuccini della durata di sette anni. Fin da subito la ASD si rendeva inadempiente ai propri obblighi accampando pretestuose doglianze sulla inadeguatezza dell’impianto. La società non paga i canoni da gennaio 2019. Acquisita la prova delle gravi inadempienze della ASD Waterpolo si conferma la volontà dell’Amministrazione comunale di revocare ogni delibera avente ad oggetto l’affidamento della gestione ed il successivo accordo transattivo, avendo già dato mandato agli uffici di predisporre relativa delibera. Al contempo si preannuncia che di tutti i precedenti atti di gestione verrà trasmessa copia alla Corte dei Conti per l’accertamento delle evidenti responsabilità contabili. Si chiarisce infine – conclude il documento – che le foto in occasione del sopralluogo sono state fatte da un fotoreporter e da un giornalista non appartenente allo staff del Sindaco, contrariamente a quanto falsamente affermato dal dott. Genovese”.
La nota di Felice Genovese:
” Le problematiche di qualunque tipo si affrontano nelle sedi istituzionali preposte ed al tempo debito, non con blitz e dichiarazioni che hanno solo il significato di disorientare tutto e tutti. Tengo a precisare che non c’è stato alcun contradditorio tra il Sig. Sindaco ed il Concessionario in merito alle problematiche dell’impianto Cappuccini né ci poteva essere viste le modalità dell’intervento del primo cittadino; la cosa che più mi ha colpito ed amareggiato è stata la gara che faceva il suo staff per accaparrarsi la foto o il video più bello da pubblicare in spregio ai tanti sacrifici fatti in questi anni di gestione per cercare di garantire un servizio degno alla cittadinanza.
L’Asd Waterpolo, che ho l’onore di rappresentare, ha inviato al Comune di Messina comunicazioni mediante PEC datate 27.2.2019, 5.4.2019, 10.4.2019, 10.5.2019, chiedendo la convocazione di un incontro urgente al fine di definire in contradditorio le problematiche della struttura e rinegoziare l’accordo transattivo in essere. L’unico invito ricevuto dall’attuale Amministrazione risale al 22 febbraio 2019. In quella sede, il Vice Sindaco e l’Assessore allo Sport hanno liquidato la situazione Waterpolo/Comune in dieci minuti, chiedendo l’azzeramento della transazione, adducendo come motivazione quanto previsto nel Salva Messina vale a dire “atti di indirizzo per affidamento degli impianti con tutti gli oneri a carico dei privati” e chiedendo altresì agli Uffici competenti di esprimersi in merito all’eventuale chiusura della struttura Cappuccini.
L’Asd Waterpolo, ricevuta la comunicazione dagli Uffici Comunali competenti a poter continuare l’attività nella struttura Cappuccini, nel corso degli ultimi mesi, ha più volte sollecitato un nuovo e più approfondito incontro al fine di concordare gli interventi necessari da realizzare nell’impianto e trovare la soluzione più confacente per mantenere operativa ed in sicurezza la struttura nell’interesse della collettività.
Alla data odierna la Waterpolo non ha ricevuto da parte dell’Amministrazione Comunale alcun invito, pur avendo adempiuto a tutte le sue obbligazioni derivanti dall’atto di transazione ben noto. È superfluo rappresentare che il Complesso Sportivo Cappuccini è uno degli impianti natatori più importanti d’Italia e rappresenta un punto di riferimento per tutta la comunità messinese e per le Istituzioni (la Waterpolo da diversi anni sottoscrive convenzioni per l’utilizzo ai fini istituzionali con Questura, Guardia di Finanza, Capitaneria, Vigili del Fuoco, Esercito, Carabinieri). La chiusura di tale impianto, oltre ad arrecare un gravissimo danno alla collettività, rappresenterebbe l’ennesimo fallimento di una città ormai rassegnata. Il paradosso è che l’Amministrazione Comunale, mentre abbandona al proprio destino il gestore e l’impianto Cappuccini, pone in essere con estrema solerzia l’atto deliberativo di assegnazione della piscina di Villa Dante che, nella forma così come prospettata, si appalesa contrario al regime della libera concorrenza, contraddittorio con atti precedentemente emanati (Salva Messina) e va palesemente contro quanto concordato nella convenzione sottoscritta tra il Comune e la Waterpolo.
Si resta basiti per come, ad oggi, l’Ente proprietario non sia riuscito ad intercettare le risorse necessarie per ridar vita ad un impianto così importante e complesso come il Centro Sportivo Cappuccini. È impensabile che il gestore, sia pur con tutte le autorizzazioni e le supervisioni del Dipartimento Manutenzioni Immobili Comunali, si debba occupare di interventi che per legge sono a carico dell’Ente proprietario. Il culmine di tale abbandono istituzionale si è recentemente palesato con il cedimento strutturale di una porzione di tetto della vasca coperta, comunicato immediatamente dal gestore, riscontrato con altrettanta solerzia dal Dipartimento Manutenzione Immobili, al fine di mettere in atto tutte le idonee misure di sicurezza.
Il Dipartimento Manutenzione Immobili comunali con nota del 20.6.2019 indirizzata al Dipartimento Politiche Culturali, all’assessore alle Manutenzioni, all’assessore allo Sport, al Vice Sindaco ed alla Waterpolo ha “dato atto delle misure già adottate dal Concessionario per interdire ogni accesso al corpo di fabbrica che ospita la vasca di 33 metri, concludendo che l’attività dell’Impianto Natatorio potrà regolarmente proseguire negli altri ambiti e corpi di fabbrica (piscina scoperta, piscina tuffi e spogliatoi) in quanto trattasi di strutture separate e indipendenti da quelle della vasca coperta”. Potrei raccontare di come nel corso degli anni siano emerse e comunicate all’ente proprietario, tante altre grosse criticità strutturali e burocratiche legate all’immobile comunale, tali che l’Asd Waterpolo si è sempre trovata a dover fronteggiare previa autorizzazione spese importanti ed impreviste (sostituzione di caldaie, riparazione di svariati metri di tubi interrati, filtri).
Nonostante ciò l’Asd Waterpolo non si è mai tirata indietro ed ha faticosamente portato avanti la gestione dell’impianto, offrendo un servizio di prim’ordine alla collettività; ha dato e continua a dare lustro alla città, ospitando eventi sportivi importantissimi (tra i tanti la “Final Four” di Coppa Italia nel Marzo 2015, la “Final Six Scudetto” nel Maggio 2016, il girone di “Eurolega” nel 2018) offrendo grande visibilità e ritorno d’immagine alla città di Messina. Aggiungo e concludo che, cosa mai avvenuta per la città di Messina, la Waterpolo è riuscita a portare quattro sue atlete a vincere la medaglia d’argento ai giochi Olimpici di Rio 2016 con la Nazionale Italiana di pallanuoto femminile. Mi sembra sia lecito chiedere all’Amministrazione Comunale più attenzione e soprattutto rispetto”.
FELICE GENOVESE