MESSINA, 21 GIU – Una “legittima richiesta politica fatta dal capogruppo di Ala”: così l’ex ministro Luca Lotti ha spiegato la richiesta ricevuta via email dell’ex senatore Denis Verdini che gli sollecitò la nomina del giudice Giuseppe Mineo al Consiglio di Stato. Lotti è stato sentito come teste dai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Messina nell’ambito del processo in cui sono imputati tra gli altri l’ex senatore di Ala, Denis Verdini, accusato di finanziamento illecito ai partiti, Giuseppe Mineo, ex magistrato del Consiglio di giustizia amministrativa, imputato di corruzione in atti giudiziari e altre 12 persone.
“Lo svolgimento delle mie funzioni, -ha detto ancora Lotti – era di raccogliere le segnalazioni dei partiti politici presenti in Parlamento di maggioranza e opposizione per il Consiglio dei Ministri che avrebbe vagliato quali curriculum fossero migliori”.
Secondo la Procura di Messina, guidata da Maurizio De Lucia, attraverso una serie di passaggi societari, Verdini avrebbe ricevuto, a titolo di finanziamento del gruppo politico di cui era coordinatore, circa 300mila euro dall’avvocato Piero Amara, legale siracusano già coinvolto nell’inchiesta sul cosiddetto “Sistema Siracusa”.
Il denaro sarebbe servito a indurre Verdini a sostenere la designazione di Mineo al Consiglio di Stato. In effetti Mineo venne indicato dal Consiglio dei Ministri del Governo Renzi tra i possibili neo magistrati del Cds, ma la nomina venne stoppata a causa del procedimento disciplinare a cui il giudice era sottoposto. La vicenda si inquadra nell’inchiesta per corruzione giudiziaria che ha coinvolto Mineo, accusato di essersi interessato perché fosse sovrastimato il danno chiesto, tramite ricorso amministrativo, da una ditta cliente di Amara, l’impresa Frontino “Open Land” impegnata in un contenzioso col Comune e la Sovrintendenza di Siracusa.
Il giudice era magistrato relatore in una delle cause. In cambio Mineo avrebbe chiesto la nomina al Cds, poi fallita, e 115mila euro, somma che Amara girò a un amico dell’ex giudice, l’ex presidente della Regione Giuseppe Drago che aveva bisogno di soldi per cure mediche. Oltre a Lotti oggi ha deposto Piero Amara.
Il legale, che collabora coi pm da un anno, ha detto ai giornalisti: “Lotti rispetto alla vicenda alla nomina di Mineo non sapeva cosa ci fosse dietro. Ha semplicemente ricevuto la segnalazione da Verdini e solo per ragioni politiche l’ha portata avanti. Ma che Lotti fosse al corrente del perché di questa richiesta tendo ad escluderlo”. (ANSA).
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