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Intesa Governo – Regione su Ex Province: De Luca non si accontenta. Ma la corda potrebbe rompersi e il danno sarebbe diffuso

- 08/05/2019
deluca medagliere

Messina, 8 maggio 2019

Quella trovata da Nello Musumeci non è una “soluzione tampone” ma l’unica soluzione praticabile in questo momento. La “SOLUZIONE” che rimette in pista precari, servizi di assistenza ai disabili, insomma operatività di una Città Metropolitana, cantieri del Patto per Messina compreso. Insomma, il presidente Musumeci nella sua nota è chiaro: “Le Province siciliane potranno disporre, entro giugno, di ulteriori cento milioni di euro, per spesa corrente, in aggiunta ai 102 milioni già erogati dalla Regione il mese scorso. Abbiamo anche ottenuto l’inserimento di deroghe normative all’approvazione dei bilanci e dei rendiconti. Dunque, le Province potranno approvare gli strumenti contabili e, quindi, rimettere in moto la macchina degli investimenti.”

Non sono briciole, come scrive De Luca su giornali on line cui predilige rilasciare dichiarazioni, ma, invece, opportunità da cogliere. L’orgoglio e l’opportunità politica dovrebbero essere messe da parte e capitalizzare il vantaggio acquisito sul nulla come prospettiva che era fino a ieri. La marcia del 15 maggio incombe ed è un vantaggio di prova di forza politica che tornerà certo utile per le europee. E probabilmente è questa la lettura della resistenza del buon Cateno che non demorde e non si piega. Ma a lui ricordiamo che ci sono i precari della Ex Provincia di Messina, che ci sono i disabili e le loro famiglie… le scuole e le strade provinciali. Ed, infatti, il ragionevole e consapevole sindacato CSA ci invia il seguente comunicato:

Il CSA giudica l’annunciato accordo sulle Ex Province un punto di partenza per il definitivo rilancio degli enti di area vasta siciliani.

In attesa di conoscere il testo definitivo dell’accordo ed i tempi previsti per la sua attuazione confermiamo che consentire a Città Metropolitane e Liberi Consorzi di chiudere i bilanci annuali fino al 2019 non è il risultato sperato ma può certamente rappresentare una boccata d’ossigeno per la continuità dei servizi e per la serenità dei dipendenti, e aspettiamo di verificare che nell’accordo sia prevista anche la possibilità di impegnare tutte le somme per investimenti provenienti da fondi extra bilancio (ricordiamo che solo a Messina sono a rischio fondi per 300 milioni di euro legati all’obbligo di approvazione del bilancio triennale).

Giudichiamo l’accordo frutto anche della manifestazione dei dipendenti del 18 febbraio dal CSA fortemente voluta e sostenuta.

Abbiamo già chiesto un incontro urgente al Presidente Musumeci  ed agli Assessori Armao e Grasso per monitorare l’applicazione dell’accordo, con particolare riferimento ad aspetti di non secondaria importanza quali la stabilizzazione del personale precario che chiediamo con forza venga garantita anche in assenza di bilanci triennali”.

La consapevolezza del meno peggio è sicuramente sovrana rispetto alla convenienza vacua del nulla, anche se immediata perché dettata dalla necessità di visibilità di una difficile e faticosa campagna elettorale. Almeno, però, che prevalga l’interesse comune a quello del singolo.