
Messina, 4 maggio 2020
“Buongiorno, si siamo aperti”, inizia così la prima giornata di riapertura di molti bar di Messina che con la “ripartenza” prevista dalla Fase 2 hanno rialzato le saracinesche e adattato i propri locali a ciò che prevede il nuovo DPCM, l’ordinanza regionale e la nuova ordinanza sindacale che recepisce le prime due. Tanta speranza ma anche molti dubbi negli occhi degli esercenti: “Abbiamo riaperto ma non credo che potremo vivere di asporto o di consegne a domicilio. Adesso vedremo come va ma se il numero degli avventori è quello che stiamo vedendo la cosa migliore sarà chiudere di nuovo ed attendere la vera normalità” dice un noto gestore del centro città. “Dovevamo ripartire altrimenti il rischio era chiudere definitivamente. Con qualche difficoltà iniziale per far si che la gente capisca come funziona ma credo che potremo farcela” dice un altro poco distante. “Troppo allarmismo, soprattutto mediatico. Questo tiene lontana la gente” dice un altro ancora. Insomma si riparte ma con tantissime incertezze ed il senso tangibile di chi si sente solo e senza alcun aiuto concreto arrivato finora. Ma la fase 2 è iniziata anche con qualche bar che a riaprire non ci ha neanche pensato.