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Il respiro di “Iddu”: nuovo trabocco lavico sullo Stromboli, mentre l’Etna ruggisce a distanza

- 26/12/2025
stromboli
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Cuore del Tirreno, arcipelago delle Eolie. Lo Stromboli – il faro del Mediterraneo – è tornato a far sentire la sua voce potente. Le telecamere termiche dell’Osservatorio Etneo dell’INGV hanno catturato una nuova, affascinante manifestazione della natura: un trabocco lavico che si fa strada lungo la desolata bellezza della Sciara del Fuoco.

Tutto nasce dall’area craterica Nord. È da lì che un piccolo flusso di lava ha iniziato a riversarsi, scendendo per alcune decine di metri come una ferita incandescente sulla pelle nera del vulcano. Il fenomeno appare stabile da diverse ore, accompagnato dalla colonna sonora inconfondibile di queste latitudini: l’attività stromboliana che prosegue ritmica da più bocche, un respiro geologico che non conosce sosta.

Nonostante la spettacolarità visiva, i dati scientifici ci restituiscono un quadro di “normale irrequietezza”: l’ampiezza del tremore vulcanico si mantiene su valori intermedi e, fortunatamente, le reti di monitoraggio (clinometriche e GNSS) non rilevano deformazioni del suolo significative. Il gigante è sveglio, ma non sta cambiando pelle.

Il falso mito dei “vulcani gemelli”

In queste ore, anche l’Etna sta dando spettacolo in Sicilia. La tentazione di immaginare un legame, un filo rosso sotterraneo che unisca i due colossi di fuoco, è forte. Ma la geologia ci insegna a guardare oltre l’apparenza. La concomitanza delle eruzioni è, a tutti gli effetti, una pura coincidenza, dettata solo dall’alta frequenza con cui entrambi i vulcani si manifestano.

Siamo di fronte a strutture tettoniche distinte e indipendenti, due mondi separati pur nella loro vicinanza geografica:

  • Lo Stromboli affonda le sue radici nelle profondità della crosta della placca africana. I suoi condotti magmatici sono abissi verticali da cui risale un magma estremamente caldo, quasi liquido. È proprio risalendo che questo materiale incontra magmi più freddi o falde acquifere: un contrasto termico violento che genera quelle esplosioni persistenti che ammiriamo dai battelli.
  • L’Etna, al contrario, è figlio della “collisione”. Attinge a magmi nati dalla fusione di rocce nel punto di incontro tra la placca Africana e quella Euroasiatica. Il suo magma arriva in vetta fluido, spesso libero di scorrere senza ostacoli (attività effusiva), salvo quando il gas o le fratture laterali ne cambiano l’umore.

Non esistono tunnel segreti, non ci sono condotti comuni sotto il mare. Nessuna prova fisica lega i due apparati. Etna e Stromboli restano due solisti eccezionali che, per un caso fortuito, hanno deciso di suonare la loro sinfonia nello stesso momento, regalando alla Sicilia uno spettacolo naturale senza eguali.

ETNA