
L’affondo: “Mentre il Comune recita la litania dei finanziamenti intercettati, nei quartieri a rischio un giovane su tre è abbandonato dallo Stato e diventa facile preda della criminalità organizzata”

Messina, 17 Dicembre ‘25 – “Solo una settimana fa – dichiara la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino – scrivevo in una nota che i giovanissimi a Messina soffrono a causa di un alto tasso di dispersione scolastica e del mancato completamento del ciclo di studi. I soggetti più vulnerabili restano sospesi tra l’incertezza di un futuro inaccessibile e le sirene di distrazioni letali come droga, gioco d’azzardo e dipendenze. Oggi OpenPolis conferma tragicamente questa mia analisi, inchiodando le istituzioni alle loro responsabilità. I dati del rapporto Giovani e Periferie di OpenPolis certificano oggi un’emergenza sociale che non può più essere nascosta dietro gli annunci dell’Amministrazione. A Messina i Neet – giovani che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione – toccano punte drammatiche del 32,8% nella Terza Circoscrizione (Gazzi, Mangialupi) e del 24,7% nella Quinta (Giostra, Basile). Numeri che confermano l’allarme lanciato dalla Senatrice Dafne Musolino e che si sommano alla denuncia della Procura dei Minori sull’aumento esponenziale dei fascicoli aperti”.
“Di fronte a questo scenario e alla relazione del Procuratore dei Minori, che ha parlato di un aumento di oltre il mille per cento dei fascicoli, le istituzioni cittadine continuano nella loro solita litania: ‘abbiamo intercettato finanziamenti’, ‘abbiamo presentato progetti’. Ma poco rileva se poi questi progetti non aiutano concretamente chi soffre e non migliorano la qualità della vita dei messinesi”, incalza la Musolino.
“I dati dimostrano quanto già ampiamente rappresentato dal direttore della Caritas, Padre Basile, e dal giudice onorario del Tribunale per i minorenni Costantino: se non si contrasta questa dispersione con la presenza reale dello Stato, il risultato è un disastro. Non è solo assenza di lavoro, ma assenza di modelli positivi e di famiglie capaci di insegnare. Si assiste a uno scenario in cui gruppi sempre più consistenti di giovani allo sbando, lasciati sulla strada, diventano manovalanza della criminalità organizzata, finendo risucchiati nello spaccio di stupefacenti o nella microcriminalità fino al salto nel sistema criminale vero e proprio. La politica degli annunci non salva questi ragazzi, serve una presenza istituzionale che oggi a Messina è totalmente assente”, conclude la senatrice.










