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Disagio minorile, oggi il Consiglio straordinario. Ma l’assenza di Costantino pesa come un macigno: dimenticanza o scelta?

- 15/12/2025
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Alle 14 seduta su temi cruciali: droga, prostituzione, abbandono scolastico. Invitato Padre Basile, ma manca l’ex garante. Il dubbio: si cerca una soluzione o si sbriga una pratica?

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L’appuntamento è fissato per oggi alle 14. L’aula del Consiglio comunale ospiterà una seduta straordinaria dal peso specifico enorme. L’ordine del giorno, letto d’un fiato, è quello che mette la città davanti alle proprie responsabilità e chiama all’azione: «analisi complessiva del disagio minorile», contrasto alla dispersione scolastica, lotta a ludopatia, prostituzione e tossicodipendenze tra i giovanissimi. E ancora: potenziamento dei servizi sociali e coordinamento tra scuole, Terzo settore, Asp, Prefettura e forze dell’ordine. Un piano di guerra, sulla carta, contro le piaghe che stanno erodendo il futuro della città.

Eppure, ancor prima che il campanello della presidenza suoni, una domanda aleggia pesante tra i banchi e nei corridoi di Palazzo Zanca: perché Angelo Fabio Costantino non c’è? Il giudice onorario del Tribunale per i minorenni, già garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune, non risulta tra i convocati. Un’assenza rumorosa, che non trova – al momento – alcuna giustificazione tecnica o politica. Se l’obiettivo dichiarato della seduta è quello di essere concludente, di andare oltre la retorica per toccare la carne viva dei problemi, sarebbe stato non solo utile, ma indispensabile acquisire fatti concreti da chi quelle dinamiche le vive, le studia e le combatte ogni giorno.

Certo, la convocazione è stata inoltrata a Padre Nino Basile, direttore della Caritas, figura di riferimento essenziale. Ma la sua presenza, senza il contrappunto tecnico e l’esperienza istituzionale specifica di Costantino, rischia di apparire «monca» di significato. È come voler curare una malattia complessa convocando solo metà dell’équipe medica necessaria.

Il rischio, concreto, è che la seduta si trasformi in un esercizio di stile. L’ultima domanda, quella più scomoda, sorge spontanea: si vuole davvero incidere sul problema o si sta convocando il Consiglio per adempiere a una pratica, per mettere una spunta su un’incombenza burocratica? Il disagio dei minori, con le sue drammatiche sfaccettature, non è una pratica da sbrigare. Non è un fascicolo da archiviare dopo qualche intervento accorato al microfono. È una realtà che sanguina e che non può essere trattata – né tantomeno risolta – da chi non ha la minima idea di ciò che accade realmente nelle strade e nelle case di Messina. Senza gli esperti giusti, il rischio è che oggi alle 14 vada in scena la forma, la solita autocelebrazione vuota e inutile, lasciando fuori dalla porta la sostanza. Ancora una volta.

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