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Rapina alla Farmacia del Viale a Messina. A viso scoperto nel cuore dell’isola pedonale

- 14/12/2025
farmacia viale

Un uomo armato di taglierino ha fatto irruzione stamattina nella farmacia del centro: via con 600 euro. La Polizia ha già acquisito le immagini, indagini serrate. Ma il colpo nel “salotto buono” riaccende il dibattito sulla sicurezza reale e sul disagio sociale

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La violenza ha fatto irruzione nel “salotto buono” di Messina mentre la città stava appena iniziando la sua domenica, in quell’orario sospeso tra l’apertura delle saracinesche e l’arrivo dei primi clienti. È successo stamattina presto, nel tratto più centrale del rinnovato Viale San Martino, dove un uomo a viso scoperto ha rapinato la farmacia del Viale, trasformando l’isola pedonale — simbolo della riqualificazione urbana — nel teatro di un crimine predatorio sfrontato e preoccupante.

La dinamica, ricostruita dagli agenti della Polizia di Stato intervenuti prontamente sul posto, racconta di un’azione fulminea e priva di esitazioni. Il rapinatore è entrato nei locali ignorando le telecamere e la centralità del luogo. Probabilmente armato di un taglierino, non ha esitato a usare la forza fisica: con un gesto brusco ha spostato la farmacista presente al banco, facendosi largo verso il registratore di cassa per arraffare tutto il contante disponibile.

Il bottino è magro, circa 600 euro, poco più del fondo cassa necessario per l’avvio della giornata. Una cifra esigua se commisurata al rischio penale, ma che forse dice molto sulla natura del crimine: non un colpo studiato dalla malavita organizzata, ma l’azione di una microcriminalità che si muove sul filo della disperazione o della spavalderia. Gli investigatori sono già al lavoro: le immagini dei sistemi di videosorveglianza sono state acquisite e, secondo indiscrezioni, la Polizia sarebbe già sulle tracce dell’autore, tradito proprio da quel viso scoperto che denota una pericolosa sensazione di impunità o una totale indifferenza alle conseguenze.

Tuttavia, archiviata la cronaca, resta il “fatto” sociale. Una rapina compiuta con queste modalità, in pieno centro e alla luce del sole, impone una riflessione che va oltre il semplice ordine pubblico. Il Viale San Martino, con la sua isola pedonale, è stato investito negli ultimi tempi di un forte valore simbolico: doveva essere il luogo della rinascita, del decoro, della vivibilità ritrovata. Che la criminalità colpisca proprio qui, violando uno dei presidi sanitari e sociali per eccellenza come una farmacia, apre una crepa nella narrazione della città “sicura e ordinata”.

Non è solo una questione di telecamere o di pattuglie, che pure ci sono e intervengono. È un indicatore di temperatura sociale. Quando il crimine predatorio alza il tiro e colpisce nel cuore nevralgico della città, significa che il tessuto sociale nelle periferie (o nelle sacche di disagio invisibile che abitano il centro) sta mandando segnali di cedimento. La sicurezza, quella vera, non si misura solo con la repressione del reato — su cui le forze dell’ordine stanno facendo il loro dovere — ma con la capacità di una comunità di prevenire queste derive. Messina si sveglia oggi un po’ più vulnerabile, costretta a guardare in faccia una realtà dove il confine tra il decoro urbano e il degrado sociale è molto più sottile di quanto si voglia ammettere.

polizia volanti centro
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