
Lungo la lingua d’asfalto che si snoda nella periferia nord di Messina, tra il mare che luccica e le colline che premono sulla costa, il viaggio si interrompe bruscamente. Non è una frana, non è il maltempo, ma una sbarra bianca e rossa che impone una sosta forzata e un tributo anacronistico. È qui, nella terra di mezzo di Ponte Gallo, che il 6 novembre 2025 si è consumato l’ennesimo capitolo di una storia che sa di beffa per chi vive e viaggia in questi luoghi. Mario Biancuzzo, un uomo che da anni mappa le ingiustizie di questo tratto autostradale come un esploratore mappa i pericoli, si è ritrovato prigioniero di un meccanismo cieco. Erano le 11:30, il sole alto, e la macchinetta del casello — un guardiano elettronico senza volto e senza cuore — continuava a sputare via la sua moneta da un euro. Un euro e venti per passare, ma la tecnologia rifiutava l’obolo, lasciando l’automobilista in trappola, costretto all’umiliazione di chiedere spiccioli in prestito a chi attendeva in coda dietro di lui, nel vuoto pneumatico dell’assenza di assistenza umana. Pagare con il bancomat? Non se ne parla. In un atto di massima sfiducia il CAS ha ne ha disabilitato l’uso, pertanto la moneta elettronica non è più utilizzabile.
Ma quello di Ponte Gallo non è solo un disservizio tecnico; è una frontiera dell’assurdo. Biancuzzo, nella sua accorata lettera al Ministro Matteo Salvini, non denuncia solo la macchinetta guasta, ma svela l’inganno di una geografia manipolata. Quel casello porta il nome di “Villafranca Tirrena”, evocando un altro comune, un’altra destinazione. Eppure, le mappe e la realtà gridano un’altra verità: siamo ancora a Messina. Quella barriera è un confine interno, una dogana invisibile che costringe i cittadini a pagare un pedaggio per spostarsi dentro casa propria. È come se un quartiere fosse separato dall’altro da un filo spinato fiscale, un paradosso che trasforma il diritto alla mobilità in un lusso a pagamento.
La voce di Biancuzzo non è solitaria nel deserto. È l’eco di una carovana di oltre ventimila messinesi — 20.577 per l’esattezza — che negli anni, tra il 2017 e il 2023, hanno apposto la propria firma su petizioni che chiedono una sola cosa: normalità. Chiedono di abbattere quel muro di pedaggio che non ha più ragione d’esistere, specialmente ora che, come ricorda l’ex consigliere, lo Stato avrebbe già fatto la sua parte. Ci sono cinque milioni di euro, stanziati dal MEF per il Consorzio Autostrade Siciliane, pronti a coprire i mancati introiti e a liberare il passaggio. Risorse che restano, come miraggi, scritte su carta bollata mentre la sbarra continua ad alzarsi e abbassarsi solo previo pagamento.
La missiva inviata a Roma è un appello a guardare oltre i numeri e a vedere le persone. Chiede un intervento d’autorità per cancellare un “pizzo” di Stato che falsa la toponomastica e svuota le tasche. Mentre ci si scambia in anticipo gli auguri di Natale, resta l’amarezza di un territorio bellissimo e difficile, dove per andare da Messina a Messina bisogna ancora pagare il biglietto, sperando che la macchinetta, almeno per questa volta, accetti la moneta.
LA LETTERA DI BIANCUZZO A SALVINI
Egregio Signore Ministro Matteo Salvini
Oggetto: richiesta eliminazione pedaggio località Ponte Gallo Messina in entrata ed uscita bretella ubicata nella stessa città di Messina che viene chiamata falsamente Villafranca
Si segnalano anomalie frequenti al passaggio del pagamento pedaggio alla bretella in uscita in località Ponte Gallo Comune di Messina che chiamano falsamente Villafranca Tirrena, riguardanti il malfunzionamento del casello sel service. Infatti, oggi 6 novembre 2025 alle ore 11,30 circa, giunto al casello in uscita di Ponte Gallo ho introdotto nell’apposito contenitore 1,20 (vedi video in diretta sul mio profilo facebook) ma la macchinetta che sicuramente non quantifica perfettamente le monete introdotte mi restituiva l’euro e quindi restavo intrappolato, ho ripetuto diverse volte l’operazione ma non veniva accettata la moneta. Sono stato costretto a farmi cambiare la moneta da un automobilista che era in fila dopo di me. Il tutto aggravato dalla mancata presenza di un operatore che debbono assistere l’utenza considerati i disguidi e i disservizi ormai costanti. Chiedo al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti della Repubblica Italiana Matteo Salvini di voler intervenire autorevolmente per eliminare un pedaggio assurdo illegale in località Messina Nord laddove viene rilasciato un attestato di pagamento falso ed è posizionata una tabella ingannevole. La bretella è ubicata nella stessa città di Messina, Villafranca Tirrena è un altro Comune distinto e distante. Chiedo alla Signoria Sua Ill.ma a nome di 20577 cittadini messinesi già espressi attraverso la sottoscrizione della petizione dell’anno 2017 con la quale 9566 cittadini richiamavano l’attenzione reclamando l’abolizione del pedaggio a Ponte Gallo città di Messina e che poi nell’anno 2023 attraverso una nuova raccolta firme 11011 sottoscrittori si univano per chiedere sempre il rispetto della legalità abolendo questo assurdo e irragionevole pedaggio a Ponte Gallo Messina Nord. Inoltre è stata approvata una Legge dallo Stato dove risultano disponibili 5 milioni di euro stanziati dal Mef per il CAS per compensare i mancati introiti dei pagamenti. In attesa di un cortese cenno di riscontro l’occasione è gradita per porgere Buon Natale e sereno Anno Nuovo.
F.to Mario Biancuzzo










