
Dallo “stalking” per le tessere alle promesse di carriera in stile “voto di scambio”: Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Orsa fanno muro contro le ingerenze esterne e denunciano alla Presidente Grillo un sistema di pressioni e favoritismi volto a drogare la rappresentatività sindacale.

MESSINA, 6 Dicembre 2025 – Qualcosa di molto grave sta accadendo nei corridoi e nelle rimesse di via La Farina. Quella che fino a ieri poteva sembrare una normale dialettica sindacale è degenerata in una guerra aperta, combattuta a colpi di denunce formali e comunicati al vetriolo. La notizia, però, non è solo nel contenuto delle accuse, ma nella calce del documento recapitato oggi alla Presidenza di ATM S.p.A.: per la prima volta, si è saldato un “fronte unitario” senza precedenti.
Non ci sono più solo le sigle storicamente più critiche. Alla scrivania dell’Avvocato Carla Grillo è giunta una nota firmata congiuntamente da FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL e ORSA Trasporti. Un blocco granitico che isola di fatto una singola sigla (quella UGL non citata, ma unico attore mancante all’appello), dipingendo uno scenario di “macchinazioni esterne” e pressioni indebite che avrebbero trasformato l’azienda in terreno di caccia per adesioni sindacali estorte con metodi dubbi.
La denuncia: “Stalking” e “Voto di scambio”
Il documento è di una durezza inusuale. Le cinque organizzazioni sindacali non usano mezzi termini per descrivere quello che definiscono un “anomalo flusso di adesioni sindacali”, frutto non di una libera scelta dei lavoratori, ma di una strategia aggressiva e coordinata. Secondo il fronte unitario, siamo di fronte a manovre che mirano al “controllo a distanza delle dinamiche aziendali attraverso il potenziamento numerico di un singolo sindacato organico a tale progetto”.
Il quadro tracciato è inquietante. Si parla di dipendenti trasformati in procacciatori di tessere che, durante l’orario di servizio, sarebbero “intenti ad avvicinare indistintamente ogni collega che incrociano […] e con fare insistente, ai limiti dello stalking, pretendono la sottoscrizione della delega sindacale”.
Ma l’accusa più grave, quella che getta un’ombra pesante sulla legalità delle operazioni, riguarda il metodo di persuasione, che le sigle non esitano a paragonare alle peggiori pratiche della vecchia politica:
“Il sistema persuasivo narrato dai malcapitati lavoratori tende a imitare l’illecito metodo politico del ‘voto di scambio’, tant’è che in cambio dell’adesione all’intuibile sindacato, ai lavoratori sarebbero offerti privilegi e ‘protezione’ attraverso uomini vicini alla sigla, tatticamente dislocati nei punti chiave: ufficio turni, ufficio paghe, rimessa, sale operative, risorse umane…”.
Il “Cerchio Magico” e le complicità interne
La lettera alla Presidenza svela un retroscena ancora più torbido: il presunto coinvolgimento di figure con responsabilità aziendali. Non semplici colleghi, ma soggetti che “dalla loro postazione operativa si dedicherebbero a raccogliere adesioni per il loro sindacato di riferimento utilizzando in modo improprio gli strumenti aziendali”. Questi soggetti vanterebbero canali preferenziali con “ex dirigenti aziendali che, a loro dire, detengono il potere di decidere le sorti di ogni singolo lavoratore”.
È qui che l’analisi sindacale si fa politica e denuncia un tentativo di restaurazione. Il volantino allegato alla nota ufficiale, dal titolo sarcastico “ATM: I SOLITI NOTI A CACCIA DI UTILI IDIOTI”, rincara la dose con una narrazione che attinge alla favola di Pinocchio (“Il Gatto e la Volpe”) per descrivere un sistema di potere che si rifiuta di morire.
Le cinque sigle puntano il dito contro un “Feudatario” che, seppur allontanato fisicamente, cercherebbe di “mantenere il controllo a distanza del feudo ATM”. L’obiettivo? Tutelare un “Cerchio Magico” composto da fedelissimi che avrebbero già beneficiato di “promozioni accelerate e bonus economici ad personam”.
L’ultimatum alla Dirigenza
L’aria in azienda è diventata irrespirabile. La “tratta” delle deleghe viene descritta come un’operazione che “mina la serenità nei luoghi di lavoro e oltraggia i principi di onestà intellettuale”. Le promesse fatte ai lavoratori – cambi turno, trasferimenti agevolati, permessi sindacali a spese dell’azienda – sono definite merce di scambio per reclutare “vassalli sindacali”
Le cinque sigle, pur dichiarandosi certe della “totale estraneità dell’attuale management aziendale”, lanciano un avvertimento chiaro alla Presidente Grillo. Non si limiteranno a guardare.
“Le scriventi OO.SS. annunciano che, a tutela dei propri associati, denunceranno nelle sedi deputate ogni discriminazione e/o favoritismi, carriere privilegiate, concessioni illegittime e canali preferenziali dettati da determinati ‘cerchi magici’ interni ed esterni, che ambiscono a gestire ATM S.p.A. con precedenti metodi ‘feudali’ duri a morire…”.
Siamo di fronte a uno spartiacque. La nascita di questo fronte unitario sancisce la fine della frammentazione sindacale che spesso ha fatto il gioco di gestioni opache. CGIL, CISL, UIL, FAISA e ORSA hanno tracciato una linea rossa: o si ferma la “caccia alla delega” e il presunto sistema di favoritismi, o sarà scontro totale, dentro e fuori le aule di tribunale.











