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Parcheggi sui Torrenti: Principato si schiera con Sciacca. Ecco cosa c’è scritto nell’esposto

- 04/12/2025
principato

Al centro della contesa non una semplice opinione, ma documenti tecnici e la memoria storica dei crolli passati.

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La querela annunciata dall’Amministrazione Comunale nei confronti dell’ingegnere Gaetano Sciacca e dei firmatari dell’esposto sulla sicurezza dei parcheggi d’interscambio ha sollevato un’onda di indignazione civile e tecnica. A scendere in campo oggi, dopo la senatrice Dafne Musolino e l’avvocato Marcello Scurria ieri, è una delle voci più autorevoli della cultura e della storia messinese, l’architetto Nino Principato, che esprime totale solidarietà a Sciacca e chiarisce i contorni di una vicenda che riguarda la pubblica incolumità.

“Nessuna diffamazione, solo domande legittime”

sciacca

La posizione di Principato è netta: l’azione dell’ingegnere Sciacca e dei comitati non ha nulla di diffamatorio. Si tratta, al contrario, dell’esercizio di un diritto fondamentale sancito dall’Articolo 21 della Costituzione: il diritto di critica e di richiesta di trasparenza. Il punto nodale è tecnico, non politico: Messina è classificata come Zona Sismica di 1ª Categoria (la più pericolosa). È legittimo o no chiedere se i nuovi parcheggi d’interscambio realizzati sulle coperture dei torrenti siano in regola con le verifiche sismiche del Genio Civile?

“Se il Comune aveva richiesto e ottenuto la verifica sismica, poteva rispondere mostrando le carte e tutto finiva lì, invece di querelare. Questa si chiama democrazia” – sottolinea Principato.

Il precedente inquietante: Il crollo del Torrente Trapani

Principato richiama alla memoria un evento che molti messinesi ricordano con brivido, ammonendo chi ha la “memoria corta”. Anni fa, la copertura del Torrente Trapani, nella parte bassa oltre via Garibaldi, cedette improvvisamente. Quell’area era utilizzata come posteggio: le auto furono trascinate nel crollo. “Meno male che non c’era nessuno dentro le auto, altrimenti parleremmo di tragedia”, ricorda l’architetto. Costruire o caricare pesi su strutture datate senza le dovute verifiche non è burocrazia, è una questione di vita o di morte.

Cosa dice l’Esposto “incriminato”: L’analisi dei documenti

Leggendo l’esposto-denuncia oggetto della querela (firmato da Comitato Messina 3S, Cad Sociale, PEAT e Amo il Mio Paese), emergono questioni tecniche dettagliate che meritano risposte, non tribunali. Ecco i punti salienti documentati nelle carte inviate a Procura, Corte dei Conti e Prefettura:

1. Le strutture coinvolte L’esposto si concentra sugli impalcati di copertura dei torrenti cittadini trasformati in parcheggi, in particolare:

  • Viale Europa (Torrente Zaera)
  • Viale Giostra (Torrente Giostra)
  • Viale Stagno D’Alcontres (Torrente Papardo)
  • Viale Gazzi (Torrente Bordonaro)

2. Mancata autorizzazione del Genio Civile? Il documento cita il D.Lgs 36/2023 (Codice degli Appalti) e le Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC 2018). Si evidenzia che per opere strategiche in zona sismica è obbligatoria l’autorizzazione preventiva o la verifica sismica depositata all’AINOP. I firmatari chiedono semplicemente di accertare se tale autorizzazione esista. Se i lavori sono stati affidati dopo il 1° luglio 2023, il RUP aveva l’obbligo di effettuare tali verifiche.

3. Rischi strutturali e aggravio dei carichi Il cuore del problema è statico. Le “tombinature” dei torrenti sono state realizzate oltre 50 anni fa. Sono esposte a corrosione e degrado (acqua ed esalazioni fognarie). I nuovi progetti dei parcheggi hanno introdotto nuovi carichi permanenti: cordoli, marciapiedi, fioriere, rotonde, armadi ticket e il peso dinamico delle auto in sosta. Le NTC 2018 (punto 8.3) parlano chiaro: è obbligatoria la verifica di sicurezza in presenza di degrado significativo e modifiche dei carichi.

4. La richiesta finale L’esposto non “diffama”, ma chiede alle autorità di verificare:

  • La conformità delle opere alle norme antisismiche.
  • L’eventuale danno erariale (spendere soldi pubblici per opere che potrebbero essere non sicure).
  • L’esecuzione di perizie urgenti sulle tombinature sottostanti.
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